Presa di posizione di OFI Coordinamento Regione Lombardia Ordini Fisioterapisti alle parole di Emanuele Monti sulla possibilità di potenziare l’integrazione del MCB con offerta sanitaria regionale
Tornano sul tema degli abusivi i fisioterapisti lombardi. A poche ore dall’appello di un giovane iscritto all’Ordine dei Fisioterapisti di Milano di prestare attenzione agli abusivi, arriva la presa di posizione degli ordini dei Fisioterapisti lombardi in merito alle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi su una testata locale dal consigliere regionale e presidente della commissione sanità Emanuele Monti circa la volontà di potenziare l’integrazione dei massoterapisti con l’offerta sanitaria.
Lo scorso 1° febbraio sulla testata locale Varese News è uscito un articolo in cui il Consigliere Regionale Emanuele Monti, attuale Presidente della Terza Commissione Sanità e Politiche sociali di Regione Lombardia e candidato alle imminenti elezioni regionali, ha dichiarato di voler potenziare l’integrazione del MCB (Massaggiatore Capo Bagnino) con l’offerta sanitaria, in particolare con le figure sanitarie impegnate nelle strutture territoriali, case e ospedali di comunità. Parole che hanno indispettito i vertici degli Ordini dei Fisioterapisti lombardi.
«In prima istanza, è importante ricordare come il massaggiatore capo bagnino, contrariamente a quanto riportato nell’articolo, non possa essere definito come una figura professionale. Bensì, come un soggetto che esercita “un’arte ausiliaria delle professioni sanitarie”», hanno dichiarato i vertici di OFI Milano, Angelo Mazzari, di OFI Brescia Mantova, Anna Maria Roversi, di OFI Bergamo, Simone Ruggeri e di OFI Pavia, Susanna Verlini.
I Presidenti degli Ordini dei Fisioterapisti lombardi hanno poi aggiunto che «la proposta di inserimento dei massaggiatori capo bagnini potrà essere solo successiva e subordinata ad un serio confronto con gli Ordini della professione sanitaria di Fisioterapista che, da Enti sussidiari dello Stato, vanno coinvolti sia in tema di eventuale inserimento di dette figure, sia in merito alle mansioni da attribuire». Puntualizzando poi che «i MCB svolgono mansioni subordinate alla presenza di figure sanitarie, come il fisioterapista e, allo stato attuale, la professione sanitaria di fisioterapista non è inserita in maniera obbligatoria nelle Case e negli Ospedali di Comunità».
La preoccupazione dei vertici degli Ordini dei Fisioterapisti Lombardi aumenta circa la posizione di Regione Lombardia, infatti, mentre nell’articolo si legge che « l’inquadramento della figura è chiaro», i Presidenti Mazzari, Roversi, Ruggeri e Verlini, ricordano che «proprio su sollecitazione e interrogazione dell’attuale Federazione Nazionale degli Ordini dei Fisioterapisti (allora Commissione d’albo nazionale), Regione Lombardia demandava a livello nazionale l’attribuzione delle competenze di tale figura».
«Attualmente c’è un tavolo ministeriale per definire i campi di applicazioni e le mansioni, (ancora non specificate dal decreto regio del 1927 che sorregge la figura), che tali lavoratori possano fare in ausilio e non in sovrapposizione con altre professioni sanitarie». I vertici degli ordini lombardi dei fisioterapisti auspicano di poter comprendere «dopo un serio percorso istituzionale, se questa proposta possa avere una benché minima sostenibilità giuridica o se si tratta solo di strategia elettorale».
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