Contributi e Opinioni 28 Dicembre 2020 16:59

Fismu, in Sicilia arriva la stabilizzazione dei precari del 118

Cosentino (Fismu): «Oltre 100 medici erano da anni precari. Un atto di giustizia, peccato si siano persi due anni da quando facemmo alla regione questa stessa proposta che è stata approvata. Ora rinnovo all’accordo di lavoro fermo da 13 anni o sarà sciopero».

Fismu, in Sicilia arriva la stabilizzazione dei precari del 118

Finalmente è arrivato il tanto discusso e bistrattato accordo siciliano per la stabilizzazione dei medici precari del 118, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale regionale alla vigilia di Natale. Una firma finalmente unanime (anche di Fismu affiliata Cisl come Intesa Sindacale) anche se tardiva, secondo la Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-Fismu, che da anni protesta e avanza proposte concrete per dare una soluzione a questo problema.

«Si sono persi due anni, purtroppo, per fare un atto di buonsenso e giustizia ad oltre 100 medici, il 20% del personale del servizio di emergenza-urgenza di tutta le regione. Non parliamo di qualche caso isolato di precariato, ma di un problema profondo e strutturale». Così Emanuele Cosentino, responsabile regionale Fismu dell’area 118, che ricorda appunto che questo accordo era sul tavolo già due anni fa, ma non se ne fece niente. «Sono passati due anni da una lettera del 6 dicembre 2018, nemmeno la prima, all’Assessore alla Salute della Regione Siciliana Ruggero Razza, al quale chiedevamo un incontro finalizzato alla stabilizzazione nella convenzione dei medici precari dell’Emergenza Sanitaria Territoriale del 118 proponendo esattamente quanto oggi finalmente giunge a compimento. Sono due anni in cui abbiamo continuato a scrivere e proporre la nostra soluzione che poi è quella ora messa nero su bianco».

Due anni di attese

«Due anni – denuncia sempre il dirigente Fismu – in cui è successo di tutto. Un provvedimento dell’11/12/2018, che voleva sanare la situazione ma che era totalmente errato nei presupposti e nei risultati, al punto da determinare una vera e propria guerra tra medici tanto da venire impugnato al TAR Sicilia che infatti lo bocciava. Due anni in cui lo stesso cosiddetto “Decreto Calabria” (D.L. 30 aprile 2019, n. 35), successivamente coordinato con la legge di conversione 25 giugno 2019, n. 60, provvedeva parzialmente a riesumare la stessa ricetta, prevedendo la stabilizzazione del medico precario Est 118 al termine del Corso di Formazione specifica di Medicina Generale al quale poteva accedere in soprannumero, nel caso avesse raggiunto l’anzianità di 24 mesi e avesse ottenuto una precedente idoneità. Una toppa forse peggiore del buco».

«Noi – insiste Cosentino – siamo rimasti fermi nelle nostre richieste e nel nostro progetto di stabilizzazione nella convenzione del personale medico precario dell’Emergenza Sanitaria Territoriale (Est)-118, mediante il loro inserimento attraverso le carenze determinatesi progressivamente per tutti coloro che avessero raggiunto almeno i 24 mesi di anzianità di servizio in Est, in subordine agli aventi diritto senza guerre tra colleghi, gli uni contro gli altri, medici contro medici, senza ricorsi».

Ora rinnovo dell’accordo di lavoro o sciopero 

«Ebbene – continua – l’assessore alla Salute della Regione Siciliana, Razza, ha preso atto che quanto fatto fino ad oggi non era sufficiente, anzi forse controproducente, al fine di garantire un’adeguata funzionalità del Sistema dell’Emergenza Territoriale. E finalmente ha concordato con le OO.SS. un protocollo d’intesa che prevede la stabilizzazione nella convenzione dei medici precari dell’Est-118 che abbiano raggiunto almeno i 24 mesi di anzianità di servizio (negli ultimi 5 anni e anche non continuativi) nell’Est attraverso il meccanismo delle zone carenti, come da noi già a suo tempo ipotizzato, in subordine agli aventi diritto. Il Protocollo d’intesa e il Bando degli incarichi vacanti di emergenza sanitaria territoriale accertati all’1 settembre 2020 pubblicati nella GURS n.64 del 24.12.2020 è il risultato di tutto ciò».

«Prendiamo atto della correzione di rotta dell’assessore alla Salute – conclude Cosentino – e lo ringraziamo per aver capito. E come allora diciamo: “Era più facile farlo che pensarlo”. Ma non basta, raggiunto questo obiettivo speriamo che altrettanta attenzione l’Assessore voglia mostrare, stavolta, nel rinnovo dell’accordo regionale del settore, atteso da ben 13 anni, con l’annesso premio Covid al centro di sterili e inutili polemiche. Speriamo che ne prenda atto e non ci costringa ad ulteriori spiacevoli e dolorose iniziative, a partire dallo sciopero».

 

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