Rafforzamento della rete di assistenza sul territorio e della medicina di iniziativa e di prossimità a supporto della salute della donna, promozione della figura dell’ostetrica di famiglia e di comunità, contrasto alla denatalità e formazione. Sono stati questi i temi principali discussi nel corso dell’incontro della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica e la […]
Rafforzamento della rete di assistenza sul territorio e della medicina di iniziativa e di prossimità a supporto della salute della donna, promozione della figura dell’ostetrica di famiglia e di comunità, contrasto alla denatalità e formazione. Sono stati questi i temi principali discussi nel corso dell’incontro della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica e la senatrice PD Paola Boldrini.
«La senatrice – spiegano le componenti del Comitato centrale FNOPO in una nota – ha dimostrato ancora una volta una grande sensibilità attraverso il suo DDL n. 1616 alle tematiche urgenti d’interesse per tutte le professioni sanitarie e socio-sanitarie ma, anche di quelle della Categoria ostetrica e delle donne: la creazione di una rete di assistenza che abbia il proprio fulcro nei servizi erogati dal distretto, come già delineato da normative vigenti e non applicate; il ruolo determinante dell’ostetrica quale professionista con formazione specifica per la promozione e la protezione della salute delle donne in tutte le fasi della loro vita da valorizzare attraverso l’implementazione del modello di ostetrica di famiglia e di comunità, il contrasto alla denatalità con un supporto alle donne prima durante e dopo la gravidanza e, infine ma non per ultima la formazione, da sviluppare con revisione degli attuali i percorsi di laurea delle professioni sanitarie (legge 251/200) con maggiore valorizzazione del tirocinio pratico».
«L’esperienza della pandemia – proseguono – ha dimostrato che è necessario ripartire dal territorio e dalle cure primarie, in particolare per la gestione e la presa in carico della salute delle donne già in fase adolescenziale. Il modello di ostetrica di famiglia e di comunità consente la realizzazione di questo obiettivo, garantendo sicurezza e appropriatezza delle cure alle donne e famiglie per un welfare di comunità, accertamento e assistenza delle gravidanze a basso rischio e supporto alle neo mamme nel puerperio nella promozione e sostegno dell’allattamento materno, in particolare anche per intercettare possibili casi della depressione post partum, o ancora episodi di violenza domestica, evidenziare precocemente i primi segni di disturbi dello spettro autistico, con invio dei bambini alle cure specialistiche per una presa in carico precoce».
«Ma non è solo la gravidanza l’ambito di intervento dell’ostetrica – spiegano ancora le rappresentanti nazionali della categoria -. Come evidenziato nel corso dell’incontro, insieme alla senatrice si è concordato sulla necessità di rafforzare la prevenzione, in particolare in ambito oncologico femminile e con l’educazione a sani stili di vita».
«Di primaria importanza è stato giudicato l’intervento per contrastare la denatalità, non solo attraverso il necessario supporto dei servizi di base per contrastare le difficoltà socio-economiche delle famiglie, ma anche con formazione e informazione ai giovani su tutte le problematiche relative alla infertilità, quali le Malattie Sessualmente Trasmesse e le loro possibili soluzioni, come previsto dal Piano nazionale per la Fertilità del 2015».
«Solo interventi specifici e concordati con professionisti dedicati -affermano – qual è l’ostetrica, possono supportare il desiderio di genitorialità ed essere un reale contrasto all’inevitabile invecchiamento della popolazione e conseguente compromissione del ricambio generazionale. In tale ottica, la formazione continua a essere un caposaldo imprescindibile, e uno dei temi su cui la Federazione continua l’impegno intrapreso per ripristinare il percorso quinquennale che con la legge 341/1990 è stato ridotto alla durata di soli tre anni. Il sostegno e la passione della senatrice Boldrini per le tematiche affrontate – concludono i vertici FNOPO – rappresentano un ulteriore stimolo per la Federazione per proseguire nella realizzazione di progetti che garantiscono maggiore qualità di cure per le donne, le famiglie e tutta la comunità».
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