L’undici Gennaio si è tenuto presso il circolo San Bartolo a Cintoia (Firenze) il 1° Laboratorio di Idee sulla Formazione Medica del Partito Democratico, la discussione che ha visto coinvolte associazioni, istituzioni e sindacati si è svolta in un clima costruttivo, pacato e produttivo. Le proposte che sono emerse, vanno a ricalcare tutto quello che […]
L’undici Gennaio si è tenuto presso il circolo San Bartolo a Cintoia (Firenze) il 1° Laboratorio di Idee sulla Formazione Medica del Partito Democratico, la discussione che ha visto coinvolte associazioni, istituzioni e sindacati si è svolta in un clima costruttivo, pacato e produttivo. Le proposte che sono emerse, vanno a ricalcare tutto quello che è il percorso formativo del medico a partire dall’orientamento fino ad arrivare alle prospettive post specializzazione.
1) Orientamento:
1.1 non deve essere relegato ad un momento finale nel percorso di studi di scuola superiore, ma deve essere integrato nel percorso formativo fin dal III-IV anno, attraverso l’introduzione di ore obbligatorie e crediti specifici;
1.2 possibilità di stage nel progetto di alternanza scuola-lavoro per l’ultimo anno scolastico, attraverso attività in ambito ospedaliero;
1.3 piattaforma online in collaborazione con tutti gli atenei con la descrizione dell’offerta formativa;
1.4 sono strumenti complementari ed utili per l’orientamento i test psicoattitudinali e corsi universitari propedeutici.
2) Test di ingresso:
2.1 valutazione dell’attuale modalità di selezione prevista alla facoltà di accesso a medicina, finalizzata nel garantire nel post laurea un numero sufficiente di borse di specializzazione, con una programmazione dei numeri di accesso al corso di laurea secondo una necessità di salute, e non di arginamento;
2.2 bibliografia nota per il test di accesso (finché la modalità rimarrà tale);
2.3 possibilità di preparazione al test di accesso tramite una piattaforma unica che possa fornire a tutti gli stessi strumenti, superando così le barrire non solo geografiche ma anche economiche;
2.4 potenziare nell’attuale test i quesiti di logica e depotenziare la cultura generale.
3) CDL di Medicina:
3.1 Iniziare ad inserire lo studio dell’intelligenza artificiale già all’interno del corso di laurea;
3.2 elaborare per il progetto Erasamus un preciso circuito di raccolta dati e di feedback, al ritorno dello studente, al fine di rafforzare i rapporti anche di ricerca tra le università europee e le esperienze successive;
3.3 omogeneizzare tutti i SSD tra tutti gli atenei del territorio nazionale;
3.4 spostare gli esami nei primi cinque anni del corso di studi e sfruttare l’intero sesto anno per il tirocinio abilitante e alla fine di ogni tirocinio ci deve essere una valutazione di tipo pratico, che attesti che lo studente sia in grado di affrontare basilari situazioni cliniche;
3.5 lo studente si abilita nello stesso giorno in cui si laurea.
4) Percorso specializzazioni:
4.1 individuazione dei tutor per specifiche competenze, garantendogli un riconoscimento economico e di carriera;
4.2 reclutamento docenti anche in funzione dell’attività di tutoraggio;
4.3 DDL Calabria contenzioso tra università e aziende, impegnarsi per garantire maggiori tutele ed un percorso formativo che non perda di qualità;
4.4 recupero fondi borse perse;
4.5 attivazione a breve termine dell’Osservatorio della Formazione Medica Specialistica;
4.6 elezione diretta dei rappresentanti medici in formazione nell’Osservatorio della Formazione Medica Specialistica;
4.7 pubblicare elenco delle scuole di specializzazione accreditate.
5) Medicina Generale:
5.1 omogeneizzare il core curriculum che deve diventare unico a livello nazionale;
5.2 omogeneizzare la durata del corso a quella delle altre scuole;
5.3 farle diventare scuole di specializzazione;
5.4 garantire un trattamento economico alla pari delle altre scuole;
5.5 individuazione SSD per medici di medicina generale;
5.6 integrazione con territorio tra sanità universitaria e territoriale.
6) Tutele nel contratto di formazione e test di specializzazione:
6.1 rispetto delle ore settimanali di lavoro;
6.2 tutele per maternità e paternità;
6.3 uniformare tasse universitarie per le specializzazioni anche in rapporto al reddito, ponendo un tetto massimo in scala nazionale;
6.4 assegnazione posti riservati in funzione della disabilità e di malattie invalidanti.
7) Dottorati di ricerca:
7.1 maggiore valorizzazione;
7.2 revisione dei criteri di accesso;
7.3 rivalutazione della retribuzione.
I firmatari:
il Responsabile Nazionale della Formazione Medico-Sanitaria, Stefano Manai; il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa; il Capodelegazione PD all’Europarlamento, Brando Benifei; il Capogruppo in Commissione Sanità, Paola Boldrini; il Capogruppo in Commissione Affari Sociali, Elena Carnevali; il Capogruppo in Commissione Istruzione, Vanna Iori; il Capogruppo in Commissione Cultura, Flavia Nardelli; la componente della Commissione Cultura Rosa Maria Di Giorgi; la componente della Commissione Cultura, Lucia Ciampi; la Responsabile Welfare, Maria Luisa Gnecchi; la componente della Commissione Bilancio, Beatrice Lorenzin; il componente della Commissione Affari Sociali, Paolo Siani; la Responsabile Scuola, Camilla Sgambato; il vice coordinatore forum sanità GD, Giovanni Romualdi.