Tra le priorità del Partito democratico quella di colmare l’imbuto formativo e rivedere la modalità di selezione dei medici del futuro: «Il test deve diventare una metodica utilizzata per smistare i professionisti nei differenti percorsi di specializzazione, in base al punteggio conseguito e alle loro preferenze, non deve rimanere un metodo di selezione esclusivo»
«Quest’anno per molte ragioni saranno oltre 20mila i candidati per l’accesso alle borse di specialità. Buone cose frutto di un grande impegno sono state fatte da questo governo: dall’abilitazione, all’aumento delle borse che nel solo 2020 sono oltre 5400 (4200 nel decreto Rilancio ) alla possibilità che il grande lavoro di molti specializzandi durante emergenza Sars-Cov-2 sia utile ai fini di una stabilizzazione professionale. Come Partito Democratico siamo assolutamente consapevoli all’esigenza di colmare l’imbuto formativo e di arrivare ad una riforma che sia la più condivisa possibile tra le diverse sensibilità del mondo associativo degli specializzanti ed accademico». Così in una nota firmata dalla senatrice Paola Boldrini, Capogruppo PD Comm. Igiene e Sanità, Brando Benifei, Capodelegazione PD all’Europarlamento, Elena Carnevali, Capogruppo PD Comm. Affari Sociali, Lucia Ciampi, Comm. Cultura, Stefano Collina, Presidente Comm. Igiene e Sanità, Vanna Iori, Capogruppo PD Comm. Cultura, Beatrice Lorenzin, Coordinatrice Forum sanità PD, Stefano Manai, Responsabile nazionale della formazione medico sanitaria del PD, Luca Rizzo Nervo, Comm. Affari sociali, Paolo Siani, Comm. Affari Sociali e Tutto il Forum Sanità dei Giovani Democratici.
«Il DL Rilancio – continua la nota – andrà in parlamento ed il nostro compito è ovviamente quello di migliorarlo ulteriormente provando a finanziare altre borse di specializzazione o renderne parte di esse, o tutte, strutturali.
Le risorse per un aumento cospicuo delle borse di specializzazione dovranno essere indirizzate verso quelle che si sono rivelate essere le necessità maggiori per il SSN. Auspichiamo di garantire ad ogni laureato in medicina un posto in specializzazione».
«Il test – conclude la nota – deve diventare una metodica utilizzata per smistare i professionisti nei differenti percorsi di specializzazione, in base al punteggio conseguito e alle loro preferenze, non deve rimanere un metodo di selezione esclusivo. Per fare questo ovviamente dovremmo fare una riforma della formazione medico specialistica per tutelare i nostri professionisti e i tempi sono maturi per decidere quale sarà la Sanità del futuro. Per queste motivazioni parteciperemo alla manifestazione che si terrà domani 27 Maggio alle 10:30 a Montecitorio, lo faremo per discutere di tutto questo con i professionisti, futuro e presente del nostro SSN».