Il presidente del CNOP, Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, David Lazzari ha salutato positivamente la decisione presa in Francia di rimborsare le visite dallo psicologo nel post pandemia: oltralpe sarà lo Stato a pagarle a tutta la popolazione, a partire dai tre anni. «C’è una epidemia silenziosa di cui nessuno si sta occupando; dopo due […]
Il presidente del CNOP, Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, David Lazzari ha salutato positivamente la decisione presa in Francia di rimborsare le visite dallo psicologo nel post pandemia: oltralpe sarà lo Stato a pagarle a tutta la popolazione, a partire dai tre anni.
«C’è una epidemia silenziosa di cui nessuno si sta occupando; dopo due anni di discussione, l’auspicio è che nella prossima legge di bilancio ci siano risposte concrete per il benessere psicologico dei cittadini» ha commentato Lazzari all’Adnkronos.
Secondo Lazzari è un’ottima iniziativa che si allinea a quella della Gran Bretagna, «paese – spiega – che, in particolare con il programma Iapt, ha investito somme ingenti per garantire assistenza psicoterapica a tutta la popolazione. La Germania invece non ha avuto bisogno di lanciare iniziative simili perché ha già da tempo una importante rete di assistenza psicologica».
«In Italia basta con il ‘bla bla bla’ – dice Lazzari citando le parole dell’attivista svedese Greta Thunberg sul clima – Finora tante parole e pochi fatti. Hanno stanziato 10 milioni di euro per favorire l’accesso ai servizi psicologici, un segnale certo, ma che aspetta ancora l’attuazione. Anche sul fronte della psicologia scolastica siamo in attesa di sapere cosa si vuol fare, ci sarebbe un protocollo da rinnovare».
«Le aspettative dei cittadini sono tantissime al pari dei loro bisogni. Nel pubblico abbiamo ancora lo stesso numero inadeguato di psicologi rispetto a un anno fa», sottolinea Lazzari ricordando che il disagio psicologico, secondo alcune ricerche, «riguarda circa un quarto della popolazione italiana. Si stima che il 10% soffra di depressione, un 15% ha disturbi d’ansia. Almeno un adolescente su 4 ha problemi di questi tipo. Purtroppo, da noi chi ha bisogno del sostegno psicologico se lo deve pagare di tasca propria. E chi non può permetterselo ricorre spesso alle pillole».