Al Campus Bio-Medico di Roma “Accordi che curano: Verso un’Assistenza Domiciliare, Integrata, Sociosanitaria e Sociale”, workshop organizzato da Fondazione Alberto Sordi con Regione Lazio per un’assistenza domiciliare integrata
Si è svolto questa mattina, in occasione della Giornata della Giustizia Sociale, il workshop “Accordi che curano: verso un’Assistenza Domiciliare, Integrata, Sociosanitaria e Sociale”: organizzato da Fondazione Alberto Sordi in collaborazione con Regione Lazio. L’evento – sviluppato in due distinte tavole rotonde – ha inteso sottolineare la necessità di un’assistenza domiciliare sociosanitaria e sociale sempre più integrata.
Nella prima sessione – moderata dal giornalista Francesco Giorgino (Luiss Business School) – i relatori hanno discusso il tema della cura nell’unità dei bisogni e chiarito la possibilità tangibile di una reale integrazione tra assistenza sanitaria e sociale.
All’incontro hanno partecipato Rossella Savoia (Assessorato Politiche Sociali di Roma Capitale), Luisa Laurelli (Assessora Politiche Sociali e della Salute del Municipio IX), Alberto Ricci (Coordinatore Osservatorio Oasi, Cergas – Università Bocconi), Giuseppe Milanese (Presidente ConfCooperative Sanità), Paola Rizzitano (Delegata Tavolo Tecnico ADI Regione Lazio), Giovanni Capobianco (Direttore UOC Transmurale Geriatria Integrazione Ospedale Territorio – ASLRM2), Elena Megli (Direttore Sanitario Distretto 9 – ASLRM2), Antonio Mastromattei (Direttore del Distretto 8 della ASL Roma 2) e Leonardo Palombi (Segretario Commissione per la Riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana).
Luisa Laurelli ha lanciato un accorato appello affinché «i sistemi informatici di Regione Lazio e Comune di Roma possano essere tra loro connessi poiché, attualmente, non sono comunicanti e, come si può facilmente immaginare, questa falla impedisce la reale integrazione, sul territorio, del sistema sociosanitario».
Leonardo Palombi ha invece sottolineato come «l’integrazione tra assistenza sanitaria e sociale è uno dei più importanti obiettivi della legge delega». Ha poi aggiunto che «lo storico passaggio che ci attende è quella che definiamo una transizione assistenziale: da un approccio prestazionale, che purtroppo ancora domina lo scena, ad una vera e propria presa in carico dell’anziano in un articolato continuum assistenziale».
Nel corso della seconda sessione il focus è stato posto sull’esperienza di servizi sociosanitari e sociali che, integrati, rappresentano risposte unitarie ai bisogni di cura.
A questa tavola rotonda – moderata da Daniela Tartaglini (Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico) – hanno partecipato Bianca Di Francesco (Associazione Alberto Sordi), Giancarlo Penza (Comunità Sant’Egidio), Alessia Fiandra (Fondazione Sanità e Ricerca), Leandro Pecchia (Università Campus Bio-Medico di Roma), Chiara Mastroianni (Centro Cure Palliative “Insieme Nella Cura” Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico) e Maria Vittoria Levi De La Vida (Presidente Azione Parkinson Ciociaria).
Soddisfatta Grazia Dalla Torre di Fondazione Alberto Sordi che nel suo intervento – oltre ai ringraziamenti alle istituzioni e alle realtà associative che hanno contribuito alla buona riuscita dell’iniziativa organizzata in collaborazione con Regione Lazio – ha sottolineato «il desiderio di Fondazione Alberto Sordi di accendere i riflettori sulla necessità di permettere alle persone anziane di continuare a sentirsi parte attiva della collettività, coltivare una dimensione relazionale soddisfacente e poter raggiungere una soddisfacente qualità della vita grazie al supporto dei servizi sociali e dalle associazioni di settore».
Parole a cui fa eco l’intervento di Giancarlo Penza, per il quale «l’integrazione di assistenza domiciliare sociosanitaria e sociale è la svolta cruciale a cui il sistema di assistenza e cura degli anziani, a partire dal Servizio Sanitario Nazionale, deve essere in grado di approdare per adeguarsi ad una utenza di cui gli anziani rappresentano una percentuale sempre più alta».
È stata una giornata densa di momenti significativi dalla quale sono emerse visioni e proposte per un approccio di cura all’anziano sempre più integrato e funzionale alla valorizzazione della persona, della sua dignità e delle sue peculiarità: un evento preparato con entusiasmo e impegno, perché Fondazione Alberto Sordi è, da sempre, convinta della crucialità della promozione del lavoro di rete tra i servizi sociali e sanitari.