A disposizione un numero verde con operatrice ucraina. Sono 50mila le rifugiate arrivate in Italia. Migliore (Fiaso): «SSN si basa su principio solidarietà: un dovere aiutare chi soffre». Colacurci (Sigo): «La ginecologia italiana al fianco delle donne ucraine»
In occasione della Giornata nazionale della salute della donna che si celebra domani 22 aprile, la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere promuove, in collaborazione con la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, l’apertura di 45 ambulatori ginecologici dedicati alle donne provenienti dall’Ucraina in 13 regioni italiane.
Dal 22 aprile le rifugiate ucraine potranno accedere a servizi diagnostici, clinici e di supporto psicologico dedicati ed essere assistite per urgenze ostetriche e ginecologiche e per la prevenzione e il follow up delle patologie ginecologiche. Oltre ai test per lo screening Covid19 e alle vaccinazioni, le donne ucraine potranno rivolgersi agli ambulatori aderenti all’iniziativa per ecografie o pap test o tamponi vaginali. A disposizione, per informazioni e dubbi, il numero verde 800 592 782 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13): a rispondere al telefono ci sarà un’operatrice di lingua ucraina in grado anche di tradurre, in caso di necessità, le richieste delle pazienti a medici e operatori sanitari. Il servizio di mediazione culturale è a cura della Sigo.
Secondo gli ultimi dati del Ministero dell’Interno sono circa 96mila le persone fuggite dalla guerra e arrivate finora in Italia: di queste più della metà, oltre 50mila, sono donne, accompagnate da 35mila minori e circa 11mila uomini.
«Il principio su cui si fonda il servizio sanitario nazionale è quello della solidarietà e non possiamo sottrarci davanti a chi soffre: è un dovere offrire cure specializzate e assistenza sanitaria dedicata a chi è in difficoltà – commenta Giovanni Migliore, presidente della Fiaso -. Il flusso migratorio proveniente dall’Ucraina interessa soprattutto donne e bambini ed è per questo che abbiamo ritenuto necessario attivare ambulatori ginecologici negli ospedali e nelle asl che possano dare risposte ai bisogni di salute femminile. In pochi giorni, attraverso un appello lanciato a tutte le aziende associate Fiaso, abbiamo ricevuto una risposta entusiasta e convinta e una grande adesione all’iniziativa da parte dei nostri professionisti. Le strutture assicureranno percorsi sicuri e dedicati alle rifugiate ucraine con la possibilità di fruire di un servizio di mediazione culturale a chiamata».
«In un momento così delicato, la Ginecologia Italiana si stringe attorno alle donne ucraine, mettendo a disposizione le professionalità dei ginecologi italiani che, in sinergia con le strutture assistenziali delle aziende sanitarie e ospedaliere, attivano percorsi mirati» commenta il prof. Nicola Colacurci, presidente della SIGO.
Al progetto di solidarietà, lanciato da Fiaso e Sigo, hanno aderito 38 aziende sanitarie e ospedaliere in tutta Italia per un totale di 45 ambulatori.
ASL CN2, ASST Bergamo Est, ASST Crema, ASST Lecco, ASST Mantova – Presidio Mantova – Borgo Mantovano – Asola – Presidio Asola, AOU Padova, A.Li.Sa., ASL 1 Imperiese, ASL 2 Savonese, ASL 3 Genovese, ASL 4 Chiavarese, ASL 5 Spezzino, Ente Ospedaliero Ospedali Galliera, IRCCS Istituto Giannina Gaslini, IRCCS Policlinico San Martino, Ospedale Evangelico, AOU Ferrara, AUSL Ferrara, AUSL Imola, AOU Parma, AOU Pisana, AUSL Toscana Sud Est, AOU Ospedali Riuniti Ancona, AO San Camillo Forlanini, ASL Frosinone, ASL Roma 4, ASL Roma 5, ASL Viterbo, INMP, IRCCS IFO, AORN Cardarelli, AOU Vanvitelli, AOU Consorziale Policlinico di Bari – Ospedale Giovanni XXIII, ASM Matera, IRCCS Crob, AO Cosenza, ARNAS Garibaldi
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