«In un orizzonte di completo silenzio da parte del MIUR la nostra Associazione s’interroga su quale sia lo stato dell’arte per il prossimo concorso SSM2017, dalle reali tempistiche per la pubblicazione del bando alla realizzabilità delle auspicate modifiche e semplificazioni sulle procedure concorsuali che la nostra Associazione, assieme al Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi, ha reiteratamente […]
«In un orizzonte di completo silenzio da parte del MIUR la nostra Associazione s’interroga su quale sia lo stato dell’arte per il prossimo concorso SSM2017, dalle reali tempistiche per la pubblicazione del bando alla realizzabilità delle auspicate modifiche e semplificazioni sulle procedure concorsuali che la nostra Associazione, assieme al Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi, ha reiteratamente presentato alle Istituzioni» affermano i Giovani Medici (SIGM), in riferimento all’incontro col Ministro Sen. Fedeli dello scorso 9 febbraio e grazie alla recente petizione online lanciata nelle scorse settimane dallo CNAS.
L’obiettivo: risolvere le criticità ormai ben conosciute e facilmente risolvibili, ovvero:
1) criticità prioritarie, risolvibili senza modifiche della normativa, applicabili sin da questa edizione (SSM2017, a.a. 2016/17)
2) criticità richiedenti una modifica del decreto n. 48 del 20 aprile 2015 [scarica].
«Questa stessa attenzione è stata lo stimolo per realizzare negli ultimi mesi incontri locali di confronto in molti Atenei italiani nonché per organizzare partecipatissimi Tweet Mob grazie a cui migliaia di aspiranti specializzandi sono stati sensibilizzati a prestare attenzione e ad essere parte attiva di un processo collettivo di miglioramento di una conquista dal valore irrinunciabile quale il concorso di accesso su base nazionale» dichiarano i Giovani Medici (SIGM).
Va ricordato, a tal proposito, anche la realizzazione di iniziative trasversali aventi questi obiettivi in seno al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari con la recente mozione presentata dalla rappresentante SIGM.
Arrivati a fine aprile, pertanto, gli scenari possibili sembrano due:
Sicuramente, inoltre, resta da chiarire quale sia il numero complessivo di contratti finanziabili per il corrente anno: ciò sarà possibile a seguito della ricognizione da parte del MIUR dei posti finanziabili dalle singole regioni e che dovranno essere sommati al contingente ministeriale già stanziato frutto della programmazione triennale 2015/2017 (N.d.R. i circa 6100 contratti governativi annuali potranno essere rinegoziati a partire dal prossimo anno con la finanziaria 2018 a valere sul prossimo triennio). Segnaliamo che lo scorso anno la ricognizione era stata fatta a febbraio 2016 mentre sembrerebbe che per il corrente iter pre-concorsuale la missiva del MIUR alle Regioni sia partita solo di recente. Ricordiamo, inoltre, come sempre possibile quanto mal utilizzato sia l’utilizzo da parte delle Regioni del Fondo Sociale Europeo da parte delle regioni in regola per poterne attingere (tra le quali si distingue solo la Sicilia al momento).
Sarebbe, inoltre, auspicabile una distribuzione dei contratti sul territorio nazionale che tenga conto, oltre che del fabbisogno delle regioni, anche di criteri oggettivi e trasparenti di accreditamento delle scuole di specializzazioni.
Difatti, nonostante i ritardi che ne hanno accompagnato la scrittura, è stato oramai ultimato il nuovo regolamento di accreditamento delle reti formative regionali previste dal riordino dettato dal DI 68/2015 (che superando l’autoreferenzialità dell’attuale regolamento di accreditamento delle Scuole di Specializzazione garantirebbe un nuovo scenario frutto dell’integrazione delle migliori unità operative del mondo dell’università e delle aziende ospedaliere dei Servizi Sanitari Regionali in grado di erogare formazione). Tale regolamento sarebbe fondamentale per garantire ai medici specializzandi di operare e formarsi in strutture accreditate sulla base di indicatori quantitativi, misurabili e trasparenti ma, purtroppo, si trova da un periodo imprecisato ancora al Ministero della Salute e, nonostante quanto auspicato di recente anche dal SIGM, non risultano ancora chiare le tempistiche di applicazione dello stesso (di certo sarà necessario un passaggio al Consiglio Superiore di Sanità, come da prassi, che difatti sta attendendo il testo ancora fermo all’ufficio di gabinetto del Ministero).
Potrebbe essere utile, a questo punto, un allineamento dei due iter: 1) lavorare a un immediato miglioramento e semplificazione del bando di concorso SSM 2017, posticipare le prove a patto di mantenere inalterata la presa di servizio al 1 novembre 2017; 2) applicare immediatamente il nuovo regolamento per l’accreditamento delle UU.OO afferenti alle reti formative regionali al fine di utilizzare queste settimane per predisporre a livello centrale l’acquisizione delle informazioni necessarie.
In un sol colpo, se solo lo volesse, MIUR e Salute potrebbero garantire già da quest’anno accademico un concorso più equo e giusto, in primis lavorando per aggregare le sedi (troppe le oltre 450 dello scorso anno) in sede unica nazionale o tre sedi macro-regionali, assieme a una migliore formazione specialistica post-lauream di cui la sanità italiana ha sempre più bisogno.
«Se tale scenario per un qualsiasi motivo non fosse percorribile la nostra richiesta al MIUR – ricordano i Giovani Medici SIGM – resta quella di garantire chiarezza e dedicare attenzione (cosa che non si sta in atto facendo) alle migliaia di giovani medici aspiranti specializzandi che devono poter preparare il proprio futuro sulla base di un percorso sicuro e ben strutturato».