«In occasione della settimana mondiale del Glaucoma è fondamentale fornire alla popolazione valide indicazioni per fronteggiare le conseguenze della malattia, che può comportare la cecità, influenzando negativamente sia la sfera personale, che quella sociale»
Il glaucoma coinvolge circa un milione di individui in Italia ed 80 milioni nel mondo, si manifesta in maniera subdola, creando a carico dell’apparato visivo danni gravi ed irreversibili, nonostante le cure mediche, parachirurgiche e chirurgiche.
«In occasione della settimana mondiale del Glaucoma – si legge nella nota di Goal – è fondamentale fornire alla popolazione valide indicazioni per fronteggiare le conseguenze della malattia, che può comportare la cecità, influenzando negativamente sia la sfera personale, che quella sociale».
«Il ruolo della prevenzione – prosegue – rimane fondamentale, con la raccomandazione di effettuare almeno una visita medica oculistica intorno ai 40 anni e valutando tutti i noti fattori di rischio. Gli oculisti GOAL, sempre in prima linea sul territorio per rispondere alle richieste di salute visiva dei cittadini, rilevano che occorre operare un cambio di passo nella gestione dei pazienti glaucomatosi e di quelli potenzialmente tali».
«Infatti è sicuramente indispensabile prestare attenzione a quanto riportato dalle recenti linee guida formulate dalla EGS (European Glaucoma Society): una maggiore attenzione alle esigenze dei pazienti – spiegano gli oculisti Goal – cercando di garantire loro una adeguato mantenimento della migliore autonomia ad un costo sostenibile».
«Il glaucoma – continuano – con il suo decorso cronico influisce sulla qualità di vita dei pazienti, limitandone le attività quotidiane (difficoltà nella lettura, camminare sulle scale e riconoscere le persone) con perdita della sua indipendenza e condizionandone la sfera psicologica. Occorre porre il paziente al centro del percorso medico considerando anche gli aspetti sociali e psicologici della malattia glaucomatosa».
«Pertanto – concludono – la maggiore collaborazione con i pazienti e le loro associazioni, il prevedibile supporto dei migliori strumenti forniti dalla telemedicina, la maggiore diffusione di una oculistica territoriale adeguatamente attrezzata, una reale sinergia con le strutture ospedaliere, potranno non solo evidenziare la migliore comprensione della qualità di vita dei pazienti, ma realizzare una personalizzazione della terapia per ogni singolo paziente così da aumentarne l’efficacia».
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