Questo pomeriggio il presidente del sindacato degli infermieri Nursing Up Antonio De Palma ha incontrato il presidente del Comitato di Settore Sergio Venturi. Dall’incontro è emersa una sinergia in particolare sul tema della valorizzazione dei professionisti sanitari all’interno del Servizio sanitario nazionale. Sull’argomento Venturi è di recente intervenuto pubblicamente destando polemiche da parte dei medici […]
Questo pomeriggio il presidente del sindacato degli infermieri Nursing Up Antonio De Palma ha incontrato il presidente del Comitato di Settore Sergio Venturi. Dall’incontro è emersa una sinergia in particolare sul tema della valorizzazione dei professionisti sanitari all’interno del Servizio sanitario nazionale. Sull’argomento Venturi è di recente intervenuto pubblicamente destando polemiche da parte dei medici e ora anche Nursing Up esprime la sua posizione.
«Noi infermieri, con i dovuti distinguo su tutta la questione relativa alle comparazioni economiche – sottolinea De Palma – preferiamo il comportamento diretto e coerente di Venturi a quello di tanti politici che invece ci accolgono nei loro uffici per fare belle promesse onde poi dimenticarsene quando le luci dei riflettori si spengono. Ci chiediamo quanto siano seri quelli che si negano appena possibile quando non c’è pericolo che la gente venga a conoscenza del loro atteggiamento da banderuole. Ebbene sappiano questi politici che sarà nostra premura informare tutti gli infermieri, la base associativa e le altre persone interessate, sul loro comportamento, perché gli infermieri non hanno tempo da perdere dietro a promesse non mantenute, delle quali avremo modo di dare contezza non appena possibile. Anche perché un tale comportamento da parte di chi gestisce il potere in questo momento storico è da stigmatizzare, affinché i nostri iscritti e la categoria intera, che conta ben 450mila professionisti, diventino ago della bilancia quando si andrà alle urne e ci sarà da decidere chi li deve rappresentare politicamente, sempre nel rispetto del diritto di ogni professionista sanitario a fare le sue scelte».
«In ogni caso preferiamo, anche se restiamo in contrasto con alcune tra le cose dette, la modalità adottata da Venturi, la sua coerenza e linearità delle posizioni in quanto, a nostro parere, si tratta di una persona innovativa, una persona che ha avuto il coraggio di opporsi alle caste – attacca De Palma – e soprattutto di dire la verità e cioè che il potenziale legittimo degli infermieri è elevatissimo, che la legge consentirebbe agli stessi di svolgere pratiche che attualmente non possono eseguire perché ci sono altre categorie, le cosiddette ‘caste’, che sollevano scudi ogni volta. Invece Venturi ha avuto il coraggio di parlare assumendosi la responsabilità di essere sottoposto a forti attacchi personali. Ciò detto e pur non condividente in toto tutte le sue dichiarazioni, riteniamo che sia uno dei pochi che ha avuto il coraggio concreto di dare la sua disponibilità. Una disponibilità che sperimenteremo andando avanti, perché abbiamo avuto un incontro finalizzato proprio a valutare la sua volontà, in qualità di presidente del Comitato di Settore, di avviare ogni strumento utile per riformare l’organizzazione nelle Aziende sanitarie locali nell’ottica di dare finalmente agli infermieri il ruolo che meritano».
«Anche su questo avremo modo di dire la nostra – prosegue ancora De Palma – anche valutando come e se evolveranno i lavori della Commissione paritetica istituita presso l’Aran da mesi, ma infruttuosamente fino ad ora. Al presidente del Comitato di Settore abbiamo chiesto di dare indicazioni affinché le Regioni ci sostengano nella volontà di revisionare l’organizzazione dell’ordinamento professionale del contratto in maniera tale da valorizzare le professioni sanitarie, da consentire loro la libera professione. Perché solo valorizzandole si dà al cittadino maggiore garanzia sulla qualità delle presentazioni, quindi è giusto far fare agli infermieri ciò che vengono formati per fare, e dal momento che la sanità dovrebbe essere un ambito fluido, dove in assenza di specifiche riserve dettate dal legislatore in maniera puntuale e formale, in tema di esercizio di funzioni professionali, non esistono appannaggi di questa o altra categoria professionale, e le competenze dei professionisti vengono delineate dai profili professionali, dai codici deontologici e dalla formazione acquisita».
«Questo significa che non ci sono ambiti, tranne i pochi specificatamente previsti da determinate norme di diritto, riservati ad una o l’altra professione – ribadisce De Palma – quindi nessuna levata di scudi si giustifica se non legittimata da ordinamenti formalmente declinati. Tutto il resto, ivi comprese le consuete levate di scudi da parte di chi parla di invasione di campo ogni volta che si fa cenno alle competenze degli infermieri – conclude il presidente Nursing Up – sono approcci sbagliati perché non è questo ciò di cui si parla, ma si tratta piuttosto di dare attuazione alle previsioni della Legge 42 del 99 e quindi lasciar fare agli infermieri quello che il proprio Codice deontologico, i profili professionali, gli ordinamenti didattici dei corsi di formazione che hanno effettuato li abilita a fare».