Contributi e Opinioni 21 Ottobre 2020 10:46

I Medici sull’orlo di una crisi di nervi

di Dott. Giuseppe Di Donna, Presidente regionale Snami Lazio

La ripresa in crescita dell’epidemia da COVID-19 ha messo in seria crisi l’attività dei l’attività dei Medici di Medicina generale del Lazio, che si sono sacrificati fin dall’inizio della pandemia con modifiche della propria attività a studio organizzando le visite per appuntamento, oltre alla limitazione di quelle a domicilio, per non infettarsi da pazienti che avrebbero potuto essere possibili portatori del Virus SARS CoV-2, non avendo ricevuto i DPI necessari, pur se richiesti da noi sin dall’inizio.

Hanno svolto la loro attività e continuano a farlo con continui contatti telefonici, sia negli studi che nel corso della giornata, rispondendo ad e-mail ed a messaggi sui social, usati spesso anche a sproposito dai pazienti, che riferiscono di non riuscire a chiamare allo studio, dove i telefoni sono “intasati” da continue chiamate.

Attualmente i Medici del territorio si trovano ad essere ancora più sotto pressione e sempre più oberati anche da prestazioni non propriamente di loro competenza, per i seguenti motivi:

  • La diffusione del Covid-19 ha determinato una serie di contagi che i MMG segnalano quotidianamente ai SISP, sull’apposita modulistica, ma senza ottenere alcun feedback operativo, e dovendo spesso sostituirsi alle mansioni di queste strutture aziendali per permettere la ripresa dell’attività lavorativa o la frequenza scolastica, pur se non di loro competenza. Questa situazione è inaccettabile e potrebbe creare un contenzioso, qualora si verificasse una ulteriore diffusione della patologia, senza aver avuto un riconoscimento dell’idoneità da parte del SISP competente;
  • La effettuazione di vaccini, come da Dispositivo regionale che ne prevedeva l’avvio dal 1° di ottobre, si è arenato dopo le prime vaccinazioni, per la mancata consegna delle dosi di vaccino necessarie, nel quantitativo richiesto dai Medici;
  • La proposta di effettuare tamponi negli studi dei Medici ci è sembrato quantomeno inappro-priata per i risvolti di sicurezza che non si possono realizzare nella maggior parte di queste strutture che sono all’interno di edifici di civile abitazione. I Medici sono disposti ad effettuarli purché ciò avvenga al di fuori degli stessi, nelle vicinanze dei loro studi, con il debito supporto di personale della ASL e della Protezione Civile, che potrebbe fornire tensostrutture da allestire appositamente, anche con collegamento al sistema informatico regionale, per la registrazione dei tamponi e le successive azioni previste per la tracciatura dei risultati.

 

 

Iscriviti alla newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Disabilità, Legge 62: “Da settembre 2025 sperimentazione estesa ad altre 10 province”

Il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli: “Il cambiamento è iniziato e indietro non si torna”
Sanità

Farmacia dei servizi. Cossolo (Federfarma): “In due anni, con nuova convenzione, sarà realtà in ogni parte d’Italia”

All’evento “We Health”, promosso da Homnya in collaborazione con Federfarma, il bilancio degli anni di sperimentazione dei nuovi servizi
Nutri e Previeni

Giornata dei legumi, Iss: “Meno della metà degli italiani ne mangia a sufficienza”

Lo dimostra il progetto dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) 'ARIANNA-Aderenza alla Dieta Mediterranea in Italia', condotto su un campione totale di 3.732 persone