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Roma, 20 ottobre 2020 (quinto giorno)
Sveglia fino alle 4:30 di mattina, l’ultima volta che guardo l’orologio, sfinita mi addormento, finalmente trovo una posizione, mi sento chiamare, mi sveglio dal profondo del mio giovane sonno, avrò dormito mezz’ora, mi giro e faccio un salto spaventoso: sul bordo della brandina vedo un extraterrestre con la tuta da marziano, prima di rendermi conto che è solo un infermiere che deve farmi dei prelievi, “signora tranquilla!”, non ho l’ago cannula, mi si è sfilato la sera prima, di nuovo, inizia la trafila dei buchi…
Voglio uscire, voglio lasciare il posto a qualcuno che ne ha più bisogno, ci sono persone più gravi, io sto migliorando.
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