Gentile Direttore, leggo sul giornale da lei diretto l’interessante articolo «Pagare per chiamare l’ambulanza? Assurdo» dove vengono riportate le reazioni dei romani ai costi della sanità made in USA. Giustamente l’autrice si pone il quesito se davvero l’erba del vicino è sempre più verde. Il nostro servizio sanitario nazionale è di tipo universalistico ed in […]
Gentile Direttore,
leggo sul giornale da lei diretto l’interessante articolo «Pagare per chiamare l’ambulanza? Assurdo» dove vengono riportate le reazioni dei romani ai costi della sanità made in USA. Giustamente l’autrice si pone il quesito se davvero l’erba del vicino è sempre più verde. Il nostro servizio sanitario nazionale è di tipo universalistico ed in quanto tale eroga “quasi tutto a tutti” chiedendo il pagamento del ticket ma non addebita sicuramente il costo delle ambulanze per le chiamate al 118. Mi stupisco però per le reazioni stupite dei cittadini i quali, evidentemente, non hanno la consapevolezza di quale grande valore rappresenta il nostro servizio sanitario pubblico che, tutti i giorni e ventiquattro ore al giorno, garantisce il pronto soccorso ospedaliero ad ognuno di noi. E lo garantisce nonostante scarsità a volte di mezzi e troppo spesso di professionisti, medici ed infermieri, sempre più stressati perché sottoposti a gravosissimi turni di servizio.
GUARDA IL SERVIZIO:
Ed il pronto soccorso garantisce questa assistenza facendosi carico delle gravi carenze del territorio, ultima delle quali ad esempio ad Empoli dove sembra che il servizio di guardia medica notturna, a causa della carenza di medici, potrà essere garantito da mezzanotte alle otto del mattino esclusivamente in quei paesi che non hanno un ospedale nelle vicinanze.
Dunque in quella area della Toscana bisognerà chiamare il 118 o recarsi al pronto soccorso con tutto ciò che ne deriva a cominciare dai tempi di attesa che si allungheranno e contribuiranno a determinare fenomeni di intolleranza o apertamente aggressivi nei confronti degli operatori sanitari. E il 118 arriverà a domicilio con una ambulanza che il paziente non dovrà pagare e magari quel paziente non sarà nemmeno a conoscenza di quanto recentemente accaduto in Campania ed in Sardegna dove ambulanze sono state date alle fiamme.
Magari non servirà riformare il SSN ma potrebbero bastare periodiche revisioni di manutenzione ordinaria e straordinaria come si dovrebbe fare ad esempio con gli edifici e le automobili insieme ad una importante campagna mediatica di informazione per fare conoscere i pregi del nostro sistema sanitario visto che dei difetti non ci sfugge nulla e ognuno è sempre pronto ad evidenziarli con annesse lamentele.
Questa è l’Italia dove dovrebbe esserci maggiore rispetto per quanti sono in prima linea a garantire la salute e la sicurezza della popolazione.