di Emilio Piccione, Professore Emerito di Ginecologia e Ostetricia Tor Vergata
Egregio Direttore,
fu, veramente, molto preoccupata quell’anziana, gentilissima Signora nell’avere appreso che a ricoprire la carica di Ministro della Salute in quest’ultima compagine governativa fosse stato scelto un esponente tecnico, e precisamente un Medico specializzato in Medicina Nucleare.
Un termine, questo del nucleare, che subito le fece riaffiorare alla memoria olocausti bellici e tragedie più recenti. Un termine, quello del nucleare, che ancor ’oggi è circondato effettivamente da un alone di mistero e dal timore legato più che altro a quell’aggettivo che la aveva fatto tanto impensierire.
Inutili furono i tentativi dei più che si erano radunati in quel momento, e che Le vollero spiegare che la Medicina Nucleare altro non è che «una branca specialistica della Medicina che diagnostica e tratta le malattie impiegando piccole quantità di radiofarmaci, ossia dei materiali radioattivi». E da lì, fu molto breve passare dai chiarimenti che furono assicurati alla anziana, gentilissima Signora, a quelli che furono i racconti che nacquero tra chi volle stemperare l’aria già tesa che si era venuta a creare tra i presenti tutti.
Ci fu un tale che ebbe a riportare come nella storia medica dell’ antichità greca, precisamente nel I° secolo a.c. , Asclepiade di Bitinia sostenesse che alla base dell’organismo esistono non già gli umori, teoria quest’ultima sostenuta, invece, da Ippocrate, bensì dei corpi solidi piccolissimi, cioè gli atomi, teorizzati da Democrito. Secondo la sua dottrina atomistica, gli atomi, raggruppandosi tra loro, formano degli agglomerati più o meno compatti, percorsi da innumerevoli canali o pori, all’interno dei quali si trovano altri atomi che sono in continuo movimento. Lo stato di salute si ha quando il movimento degli atomi non incontra ostacoli; la malattia si sviluppa ,invece, in presenza di ostruzioni totale o parziale dei pori, per la qual ragione il movimento rallenta o si arresta.
Anche se, di certo, il concetto di atomo ,nel significato attribuitogli ai tempi di Asclepiade Medico, sia ben lungi da quanto ,oggigiorno, è inteso in ambito scientifico e medico, tuttavia non possiamo non intravedere in quella branca specialistica della Medicina quale è, appunto, la Medicina Nucleare, un legame immaginario con la dottrina e la scienza medica in qualche modo già anticipata nell’antico mondo greco.
E questo perché entrambe sono basate, allo stesso tempo, sul concetto che viene attribuito , sia pure su un piano scientifico del tutto diverso, al significato insito nella figura dell’atomo stesso. Dottrina medica, da un lato, e Scienza medica, dall’altra, entrambe rifacentesi comunque a quella cosiddetta “Medicina di precisione”, che nel tempo è divenuta sempre più irrinunciabile e, quindi, tanto più diffusa e ricercata. Che nella Medicina professata da Asclepiade Medico si basa sopra un’attenta e precisa osservazione del malato e della malattia e che deve avere sul piano terapeutico «un’azione dilatatoria per restituire il regolare flusso degli atomi attraverso i pori»; e che nella più moderna Medicina Nucleare, viceversa, ha come fine la diagnostica funzionale ed il trattamento ben definito, proprio molto preciso, di determinate aree dei tessuti che sono patologiche, e questo grazie all’impiego di piccole quantità di radiofarmaci contenenti «nuclei atomici radioattivi» che si concentrano nei tessuti malati invadendoli di radiazioni e distruggendoli, risparmiando i tessuti sani. Il tutto in modo più precoce, con la scelta della terapia più adatta verificandone l’efficacia di un farmaco e monitorando la progressione della malattia.
Quanto ci stiamo raccontando, ha sicuramente il sapore di una narrazione interessante perché è la storia della dottrina atomistica dell’antichità greca e, allo stesso tempo, l’analisi delle caratteristiche che sono proprie della Medicina Nucleare più moderna. Insieme, dunque, quale oggetto di legittima considerazione in quanto rifacentesi entrambe a quella che può essere definita come la cosiddetta “Medicina degli atomi”.
Una dottrina e una Medicina che pongono la persona al centro dell’attenzione, aspetto questo che è anche espressione di quella “Medicina di prossimità”, oggigiorno tanto invocata perché avvicina le persone e le famiglie non solo alle strutture assistenziali di riferimento, ma anche e soprattutto alla attenzione di chi le ha in cura.
Ecco perché chi esercita al giorno d’oggi la Medicina Nucleare ha il vantaggio di potere dialogare in modo inusualmente più preciso ed impensabile con la persona che è malata attraverso modalità non tradizionali e che sono non invasive, indolori e sicure ; e che permettono di integrare le notizie che vengono fornite sulla patologia che si ha di fronte. E che escludono , risparmiandoli ,i tessuti sani. E’ una forma di Medicina di precisione e di prossimità che certamente, diventa poi espressione di assoluto rispetto per la persona che è trattata.
Così, di fronte ad altri aspetti di rilevante importanza, quale quello della definizione del concetto di salute già specifico di per sé e indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come non semplicemente uno «stato di assenza di malattie o infermità» ma anche come uno «stato di totale benessere fisico, mentale e sociale», si può essere assolutamente certi che da parte diretta di chi in questi giorni ha assunto già ufficialmente la carica di Ministro della Salute, avendo alle spalle una non indifferente esperienza nell’ambito di una Medicina di precisione, questo rappresenterà un percorso che sicuramente sarà affrontato e perseguito sempre con alta attenzione nei suoi molteplici e singoli aspetti che ne sono rappresentati. E tra i quali non possiamo non ricordare per primaria importanza quello della Promozione della salute, vista nel suo legame indistruttibile esistente tra la persona e i punti di riferimento che compongono quel sistema nel quale la persona stessa vive e in cui sono inseriti valori determinanti, tra i quali la famiglia, la comunità, l’ambiente.
La salute, quindi, come risorsa e non già come obiettivo di vita quotidiana. In cui si pone la centralità di quelli che sono gli stili di vita nel determinare lo stato di benessere e di salute delle persone. Soprattutto dei giovani che sono le persone adulte del domani. Senz’altro, questo non potrà che essere oggetto di primaria, mirata riflessione da parte di chi ne ha responsabilità istituzionale.
“Missione salute”, ”Guadagnare salute”, ”Più salute” rappresentano alcuni dei motti significativi di quelli che ad oggi sono stati gli obiettivi delle iniziative e delle campagne informative ed educative portate avanti a livello governativo, nell’interesse del benessere sociale e della persona. All’interno di queste, i “princìpi” (la persona, il pianeta, la prosperità, la pace e la collaborazione)e i “pilastri” (ambientale, sociale, economico, etico) dell’Agenda 2030 che, uno per uno, aspettano di essere approfonditi e resi ancor più operativi per un futuro che sta già aspettando. Dove lo sviluppo e la promozione del benessere in generale sono intesi a perseguire uno «stato felice di salute, di forze fisiche e morali».
L’innovazione tecnologica degli ospedali, l’investimento sul personale sanitario, la sicurezza nei luoghi di lavoro, cosi come la sanità pubblica delle migrazioni, il problema delle disuguaglianze sociali, la violenza di genere, la lotta al tabagismo e le tossicodipendenze, da un lato, e lo sviluppo contestuale di una «Sanità e Medicina di prossimità», cioè più vicina alla persona e alle famiglie, come è stato già detto e dove il connubio territorio-ospedale-domicilio si realizzi una volta per tutte in maniera concreta, sono alcune delle più forti sfide del nostro futuro sanitario. Scelte ,tutte queste che comunque non devono permettere sempre meno di parlare, tra l’altro, di cronicità, fragilità, riabilitazione e di prevenzione.
Il Professor Orazio Schillaci, Medico Nucleare e nuovo Ministro della Salute, in qualità di Magnifico Rettore, in tempo di pandemia ha avuto la capacità di riorganizzare l’Università di Roma Tor Vergata da un punto di vista della internazionalizzazione della ricerca, portando lo stesso Ateneo ai livelli più alti di riconoscimento scientifico nel mondo; dando, allo stesso tempo, un forte contributo all’ampliamento degli spazi assistenziali a disposizione presso il Policlinico della stessa Università per far fronte all’emergenza pandemica, facendone, così uno dei più organizzati “ospedali Covid” a livello nazionale. Non poteva ,senza dubbio, esser fatta scelta più appropriata nel nominarLo Ministro della Salute della Repubblica Italiana.
Sempre nell’antica Grecia, come si tramanda nella Storia, era molto spiccato il culto per il “Bello” che per quella Gente era sinonimo non solo di proporzione ed armonia, ma anche di verità e di bene. Mille grazie ed infiniti auguri, illustrissimo Signor Ministro per tutte le cose “Belle” che sicuramente Lei farà, nel servizio istituzionale di tutela di quel prezioso bene che è la «salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività».
Emilio Piccione
Professore Emerito di Ginecologia e Ostetricia, Università degli Studi di Roma Tor Vergata
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