Già oggi un italiano su quattro ha più di 65 anni, nel 2050 gli over 65 saranno addirittura uno su tre. Ma nel Paese più anziano d’Europa, secondo nel mondo soltanto al Giappone, ci sono tutte le condizioni per sviluppare una “silver economy” che trasformi l’invecchiamento della popolazione in un’opportunità di crescita economica. E’ questo […]
Già oggi un italiano su quattro ha più di 65 anni, nel 2050 gli over 65 saranno addirittura uno su tre. Ma nel Paese più anziano d’Europa, secondo nel mondo soltanto al Giappone, ci sono tutte le condizioni per sviluppare una “silver economy” che trasformi l’invecchiamento della popolazione in un’opportunità di crescita economica. E’ questo il messaggio lanciato a Roma dagli esperti che hanno partecipato al workshop “Silver economy: l’invecchiamento come risorsa”, organizzato da Assoprevidenza in collaborazione con Itinerari Previdenziali.
«L’Italia – sostiene Sergio Corbello, Presidente di Assoprevidenza – può diventare per gli altri Paesi che invecchiano un modello di iniziative e di soluzioni, un vero e proprio benchmark europeo sul quale misurare l’efficacia degli investimenti in prodotti e servizi innovativi pensati per le esigenze degli individui che hanno più di 50 anni. In questo può anche divenire un polo di attrazione per molti anziani di altri Paesi dell’Unione ».
Le fasce più anziane della popolazione godono di redditi mediamente più alti e dei maggiori patrimoni. Tra i 55 e i 64 anni il 40% delle famiglie dispongono di una ricchezza netta superiore a 250 mila euro, percentuale che resta superiore al 30% per le famiglie i cui componenti hanno da 65 anni in su. Dalle ricerche presentate al workshop di Assoprevidenza, realizzato anche con il contributo di Korian, è emerso una sorta di identikit dell’italiano over 65: vive in una casa di proprietà, i mezzi e il tempo di cui dispone gli consentono di aiutare economicamente i familiari (30% dei casi), di avere una vita sociale più ricca frequentando più spesso gli amici, di fare sport (il 14,4% tra i 65 e i 74 anni) e vacanze. In crescita anche le attività di volontariato. I consumi restano più alti della media per casa, salute e alimentari, ma rispetto a dieci anni fa gli anziani spendono di più per Internet (utilizzato da quasi il 30% dei 64-74enni), per attività culturali (teatro, cinema e musei) e per la pratica sportiva.
Già oggi l’impatto della “silver economy” in termini di prodotto interno lordo è stimato per l’Italia intorno a 620 miliardi di euro. Gli interventi di Mario Schiavon (Presidente di ENPAPI) Roberto Bernabei (Presidente di Italia Longeva), Davide Squarzoni (Direttore generale di Prometeia Advisor sim), Edoardo Zaccardi (area lavoro e welfare, Centro studi e ricerche Itinerari Previdenziali), Julien Le Louët (responsabile investimenti OCIRP), Mariuccia Rossini (Vicepresidente Gruppo Sanità Assolombarda e membro Consiglio Generale Assolombarda), hanno messo a fuoco la situazione attuale, le tendenze e le prospettive per l’implementazione di una via italiana alla silver economy che coinvolga settori come sanità, industria farmaceutica e biomedicale, edilizia, tecnologia, trasporti, industria culturale e del tempo libero.
Si tratta di un macro-trend che interessa molto gli investitori istituzionali. L’aspetto finanziario è stato dibattuto nella tavola rotonda finale, condotta da Alessandra Franzosi (head of pension funds & asset owners di Borsa Italiana-LSEG), che ha visto protagonisti Fabrizio Bianchi (head of institutional clients ItalySchroders), Francesca Ciceri (head of institutional clients Amundi), Guido Crivellaro (head of italianequitySymphoniaSgr) Luca Del Vecchio (coordinatore operativo Progetto Sanità Confindustria) e Lino Enrico Stoppani (vice presidente Confcommercio). Al workshop è intervenuto anche Pierpaolo Baretta, Sottosegretario Ministero dell’Economia e delle Finanze.