Daiichi Sankyo Europa ha annunciato che in uno studio di fase II su pazienti con ipercolesterolemia e concomitante diabete di tipo 2, l’associazione fissa di acido bempedoico/ezetimibe ha determinato una riduzione del 40% del colesterolo LDL (corretto rispetto a placebo), e una riduzione dell’hsCRP del 25% senza compromissione dei parametri glicemici
Novità nella lotta all’ipercolesterolemia. La casa farmaceutica Daiichi Sankyo Europa ha annunciato i primi risultati positivi dello studio di fase 2 sulla associazione fissa di acido bempedoico / ezetimibe (noto anche come Studio 058) per il trattamento di pazienti con ipercolesterolemia e concomitante diabete di tipo 2. L’acido bempedoico in monoterapia ed in associazione con ezetimibe sono attualmente in corso di valutazione da parte dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense per l’autorizzazione all’immissione in commercio.
Lo studio 058 ha valutato l’efficacia e la sicurezza dell’associazione fissa di acido bempedoico / ezetimibe rispetto al solo ezetimibe e al placebo, in pazienti affetti sia da ipercolesterolemia che da diabete di tipo 2. I partecipanti ricevevano anche terapia per il diabete.
Questo studio, della durata di 12 settimane, ha raggiunto i suoi endpoint primari e gli endpoint secondari chiave, dimostrando che nei pazienti che hanno ricevuto il trattamento con acido bempedoico / ezetimibe:
L’acido bempedoico è un inibitore orale, in monosomministrazione giornaliera, dell’ATP citrato liasi (ACL) che, con un meccanismo d’azione mirato, riduce la biosintesi del colesterolo nel fegato, riducendo i livelli di C-LDL in circolo. È destinato a pazienti affetti da ipercolesterolemia e/o ad alto rischio di malattia cardiovascolare aterosclerotica (ASCVD) che necessitano di una ulteriore riduzione di C-LDL, nonostante abbiano ricevuto statine alla massima dose tollerata.
«La riduzione del colesterolo LDL e le riduzioni di hsCRP osservate con acido bempedoico/ezetimibe senza compromissione dei parametri glicemici, sono molto importanti per i medici come me che gestiscono frequentemente pazienti affetti sia da ipercolesterolemia che da diabete di tipo 2. Inoltre, le sostanziali riduzioni dell’apolipoproteina B e del colesterolo non-HDL osservate in questo studio, possono essere particolarmente importanti per i pazienti con ipercolesterolemia e concomitante diabete di tipo 2 – ha affermato il dott. Harold Bays, direttore medico e presidente del Centro di ricerca metabolica e aterosclerotica di Louisville – I pazienti traggono vantaggio dall’avere più opzioni terapeutiche, in particolare quelle che migliorano più fattori di rischio per le malattie cardiovascolari».
Lo studio 058 non ha evidenziato differenze cliniche tra acido bempedoico / ezetimibe e placebo ed ezetimibe relativamente alla frequenza di:
Non è stato osservato alcun aumento dei valori dei test di funzionalità epatica (alanina aminotransferasi (ALT)/alanina aminotransferasi (AST)) maggiore di tre volte il limite superiore della norma, ripetuto e confermato).
«Questo studio evidenzia il potenziale di questa associazione in monosomministrazione giornaliera nel trattamento di persone con condizioni metaboliche sempre più comuni, che spesso lottano per raggiungere i target suggeriti dalle linee guida cliniche per ottenere la massima protezione dagli eventi cardiovascolari. – ha affermato Wolfgang Zierhut, MD, responsabile del dipartimento Antithrombotic and Cardiovascular Medical Affairs di Daiichi Sankyo Europa – Le persone affette da diabete di tipo 2 presentano un rischio cardiovascolare elevato, e poiché l’incidenza del diabete di tipo 2 in Europa continua ad aumentare, abbiamo bisogno di nuove opzioni che aiutino le persone a ridurre i livelli di colesterolo senza compromettere il loro quadro glicemico».