Buone notizie per gli over 60: invecchiare è più semplice se sai come farlo e mantieni il cervello attivo. Il segreto? Imparare in movimento. Lo hanno dimostrato decenni di ricerche nel campo delle neuroscienze che hanno compreso come il cervello sia plastico e continui a creare connessioni per tutta la vita. La sfida era poi capire […]
Buone notizie per gli over 60: invecchiare è più semplice se sai come farlo e mantieni il cervello attivo. Il segreto? Imparare in movimento. Lo hanno dimostrato decenni di ricerche nel campo delle neuroscienze che hanno compreso come il cervello sia plastico e continui a creare connessioni per tutta la vita. La sfida era poi capire come stimolarlo e usare queste scoperte per prevenire le malattie neurodegerative come Alzheimer e Parkinson. Vivere a lungo, lucidi e attivi non è una utopia, ma un obiettivo possibile.
A questi temi è dedicato il Congresso Verso la creativETA’ che si terrà ad Assisi, presso il Centro CTF Wellness il 25 e 26 novembre prossimi, organizzato dall’Associazione WAL Walk and Learn e che vedrà sfilare relatori del calibro del Prof. Pierluigi Gargiulo , Medico nutrizionista, e Responsabile studio “Nutrizione e Cancro” all’ Università di Roma Tor Vergata, il Prof. Massimo Piccirilli della Cattedra di Psichiatria e Psicologia Medica, Università di Perugia, Prof. Luigi Turinese psicologo e analista junghiano, ma anche personalità dello sport e della cultura come Greta Pontarelli, 5 volte campionessa del mondo nella disciplina olimpica chiamata Pole Sport e l’iconica Benedetta Barzini, modella, attrice, giornalista, scrittrice.
«L’Umbria è la seconda regione più longeva d’Italia con 162 ultra 90enni ogni 10mila abitanti, preceduta solo dalla Liguria – spiega la dottoressa Annamaria Crespi, ideatrice del Metodo WAL dati Istat alla mano – il 25% della popolazione regionale ha più di 65 anni pari a 222mila persone. Questo significa che gli umbri sono una popolazione longeva, ora la sfida è che siano anche sani dal punto di vista fisico e cognitivo. Un cervello inattivo è infatti fattore di rischio per il declino e la perdita di indipendenza.
Oggi, possiamo usare le ricerche scientifiche sapendo che il cervello ha bisogno di cibo, in termini di energia, ma anche di stimoli e movimento fisico. Quando uniamo questi elementi otteniamo effetti immediati, ad esempio sulla memoria.
Siamo abituati a pensare agli over 65 come improduttivi e come a un costo, mentre rappresentano una straordinaria risorsa in termini di esperienza.
«Ci stiamo rendendo conto che quella anziana è l’età in cui possiamo scoprire nuove passioni e mettere in campo risorse creative e sociali. Abbiamo guadagnato molti anni in termini di aspettativa di vita che dobbiamo imparare ad utilizzare al meglio» conclude la dottoressa Crespi.