Nel corso dell’evento, organizzato da Simedet e FNO TSRM e PSTRP, si è parlato di accesso alle cure, disabilità, di dolore e di cure palliative, di Dat e fine vita, di pazienti oncologici e pazienti pediatrici, di caregivers, di ausili. Per l’avvocato Laila Perciballi, uno degli organizzatori, «il tema della rinunce alle cure, aumentato con il caro energia e l’inflazione, è drammatico ed è una delle priorità da affrontare»
Si è svolta ad Arezzo nel corso del 17esimo Forum Risk Management l’appuntamento con la “IV Conferenza nazionale sulla fragilità e sulla vulnerabilità”, nata nel 2019 per iniziativa della Federazione delle Professioni Sanitarie (FNO TSRM e PSTRP, Federazione nazionale Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione) e di Simedet, Società Italiana di Medicina Diagnostica e terapeutica, grazie alla disponibilità ed alla visione del Presidente del Forum Vasco Giannotti e di Giorgia Artiano.
Durante la Conferenza di quattro anni fa era stato presentato il progetto “deontologia, etica e responsabilità professionale quali comune codice denominatore”, coordinato dall’avvocato Laila Perciballi, con cui ci si è posti l’ambizioso obiettivo di creare un laboratorio permanente sempre attento alla salvaguardia dei principi fondanti del Sistema Sanitario Nazionale: universalismo, uguaglianza e solidarietà.
Nel mentre è stato iniziato un percorso di valori tra le 19 professioni sanitarie riunite in un’unica Federazione nazionale Ordini TSRM e PSTRP dalla Legge 3/2018 che, nel luglio 2021, (passando per la II e la III Conferenza nazionale sulla fragilità e sulla vulnerabilità) è approdato all’approvazione della Costituzione etica delle 19 Professioni sanitarie, di cui, nel corso della giornata, è stato presentato il relativo poster dalla dott.ssa Stefania Piscicelli.
«Purtroppo, nonostante l’impegno e l’abnegazione di tutto il personale sanitario di questi anni difficili, i dati dell’ISTAT 2022 ci mostrano – sottolinea l’avvocato Laila Perciballi nel suo intervento – che la sanità italiana è sempre “meno universale”. C’è un effetto subdolo e silenzioso legato alla pandemia, ai rincari del costo della vita e dell’energia, oltre che alla guerra, che ha un impatto a livello sociale dirompente: la rinuncia delle persone, in particolare la rinuncia dei pensionati, a curarsi perché non ce la fanno ad arrivare a fine mese».
«La pandemia ha messo a dura prova il sistema sanitario italiano – sottolinea Perciballi – portandone sotto i riflettori le fragilità: disparità a livello socioeconomico e demografico nell’accesso ai servizi, tempi di attesa elevati per le prestazioni, poche risorse e competenze digitali sia da parte della cittadinanza sia da parte degli stessi professionisti sanitari. Il nostro Paese ha sofferto per gli scarsi investimenti in Sanità digitale, ben al di sotto della media europea. E se a tutto ciò si aggiungono gli attuali problemi legati all’inflazione, al caro bollette, alla guerra, capiamo perché nel 2021 sono arrivate a 6 milioni (nel 2019 erano quattro milioni) le persone che hanno rinunciato alle cure per motivi economici, oltre che per problemi legati alle liste di attesa».
Nel corso della Conferenza l’avvocato Perciballi ha ricordato che «il compito della Repubblica – come prescrive l’art. 3 della Costituzione italiana – è rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e che l’Italia deve adempiere (art. 2 Cost) ai doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale” per garantire anche l’accesso alle cure ed il diritto alla salute. Tutto ciò mette in luce le gravi carenze della sanità – spiega ancora l’avvocato Laila Perciballi – e si ripercuote soprattutto nel mondo della fragilità».
Davvero tanti gli aspetti della fragilità analizzati nel corso della mattinata – moderati da Enrico Coscioni Presidente Agenas e da Fernando Capuano, Presidente Simedet. Tra i relatori il Prof. Alfonso Celotto (Capo di gabinetto al ministero delle Riforme), il Prof. Paolo Cendon, Don Massimo Angelelli, Direttore CEI Ufficio nazionale per la pastorale della Salute. E ancora Italo Penco, Sandra Frateiacci, il notaio Barbara Franceschini, Prof. Gianni Baldini, Daniele Di Feo, Mirella Bistocchi, Flavia Fiocchi (questo il programma).
Si è parlato di “accesso alle cure”, di disabilità, di dolore e di “cure palliative”, di Dat e fine vita, di pazienti oncologici e pazienti pediatrici, di caregivers, di ausili. Al centro l’importanza delle tecnologie digitali per ridurre le disuguaglianze e della “necessità di cambiare passo”. E, poi, nella seconda parte della giornata, Roberto Monaco (segretario generale Fnomceo) ed Alessandro Beux (Consigliere del Comitato Centrale della FnoTsrm e Pstrp) hanno moderato gli interventi di Teresa Calandra (Presidente della Fno Tsrm e Pstrp), Silvia Vaccari (Presidente della Fnopo), Luigi Pais de Mori (Fofi), Pietro Giurdanella (Fnopi), e degli altri relatori, che si sono confrontati sulla “gestione proattiva delle fragilità in sanità in un contesto interprofessionale”.
Dato che per poter prendersi cura dei bisogni di salute delle persone, delle comunità e dell’ambiente è necessario condividere il maggior numero di informazioni possibili, nel rispetto della riservatezza ed in sicurezza, la giornata è terminata con la sessione ultima del corso “Il manager della privacy nella sanità del PNRR” intitolata “la cura della salute passa anche attraverso la cura del dato”, con il saluto di Antonino Galletti (Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma) e le illustri relazioni di Mauro Grigioni dell’Istituto Superiore di Sanita, l’avvocato Gaetana Natale (Consigliere Giuridico del Garante della privacy) e del dott. Massimo Montanile (membro del Pool di Esperti del’European Data Protection Board) e l’intervento di Roberta Massa del Comitato
Centrale della Fno Tsrm e Pstrp sui profili della responsabilità e della sicurezza nella sanità digitale.
«Un doveroso e rinnovato ringraziamento al Presidente del Forum Risk Managment Vasco Giannotti, a Giorgia Artiano e a tutto il team per questo appuntamento annuale – conclude l’avvocato Laila Perciballi – che si arricchisce sempre di più di contenuti e che continueremo ad organizzare con Fernando Capuano, Presidente della Simedet, e Teresa Calandra, Presidente della Fno Tsrm e Pstrp, con il patrocinio e la partecipazione di tutti gli attori della giornata: FNOMCeO, FNOPI, FNOPO, CNOAS, FNOVI, FOFI, ONB, FNCF, CNOP e, poi, il mondo della disabilità e della cittadinanza, del notariato, del giornalismo, della sanità digitale, delle istituzioni. Dalle relazioni emerge corale la necessità di dare risposte per non mettere a rischio l’assistenza e dare vita a un tavolo interministeriale per la realizzazione di una reale integrazione tra sociale e sanitario, far ripartire la Consulta presso il Ministero della Salute. Ci sono 30 professioni sanitarie che necessitano di una costante interlocuzione con i decisori. È necessario utilizzare team multiprofessionali e formazione continua e definire percorsi di presa in carico socio sanitari per far fronte a questa Italia sempre più anziana, alle disabilità, alle emergenze anche delle fasce di età più giovani particolarmente colpite dalla pandemia. Ed ancora è necessario riattivare il tavolo della fragilità al Ministero della Giustizia per verificare lo stato di attuazione della legislazione sulla fragilità e esaminare proposte nuove per svecchiare l’ordinamento da istituti giuridici come l’interdizione e l’inabilitazione, porre in essere il Patto di Rifioritura».
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