La normativa approvata dal Consiglio dei Ministri prevede una radicale semplificazione dell’accesso all’esercizio delle professioni con lo svolgimento del necessario tirocinio pratico-valutativo nei corsi di laurea
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il collegato al bilancio sulle lauree abilitanti, dopo un lungo percorso di discussione in parlamento di circa due anni. La normativa prevede una radicale semplificazione dell’accesso all’esercizio delle professioni con lo svolgimento del necessario tirocinio pratico-valutativo nei corsi di laurea. L’esame conclusivo, rappresentato dalla sessione di laurea del corso di studi costituirà la sede nella quale espletare l’esame di Stato di abilitazione all’esercizio della professione. Il nuovo modello di abilitazione si applicherà alle lauree magistrali a ciclo unico in Odontoiatria e protesi dentaria, in Farmacia e farmacia industriale, in Medicina veterinaria.
«Questa proposta si inserisce nel più ampio quadro di valorizzazione dei giovani a tutti i livelli e in tutti i settori con la finalità di una loro più diretta ed efficace collocazione nel mercato del lavoro. Da due anni sto lavorando con impegno a questo processo di riforma – ha dichiarato Manuel Tuzi –. Il cambiamento descritto sarà operativo presumibilmente non prima di 12 mesi: l’abilitazione partirà, infatti, dall’anno successivo all’approvazione del disegno di legge. Tutti coloro che affronteranno l’abilitazione in questa fase transitoria dovranno comunque attenersi alle modalità già esistenti. In sede di conversione come deputato lavorerò per ridurre al minimo la durata di questa fase transitoria e per mettere al centro del testo una revisione dell’esame di abilitazione da avvocato».