L’ospedale Sant’Eugenio di Roma rappresenta il primo caso nel Lazio e tra i primi in Italia in cui è stato utilizzato il femtolaser, tecnologia molto avanzata nella chirurgia della cataratta. I vantaggi dell’uso del femtolaser in un ospedale pubblico sono notevoli: i tagli effettuati sulla cornea per poter poi rimuovere il cristallino sono molto precisi […]
L’ospedale Sant’Eugenio di Roma rappresenta il primo caso nel Lazio e tra i primi in Italia in cui è stato utilizzato il femtolaser, tecnologia molto avanzata nella chirurgia della cataratta. I vantaggi dell’uso del femtolaser in un ospedale pubblico sono notevoli: i tagli effettuati sulla cornea per poter poi rimuovere il cristallino sono molto precisi e di piccole dimensioni e permettono di ridurre l’insorgenza di un astigmatismo corneale postoperatorio, garantendo anche rapidi tempi di recupero visivo e di qualità della visione.
«Una procedura innovativa e che porterà grandi benefici. Grazie a questa nuova tecnica di chirurgia della cataratta robotizzata – spiega l’assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato – è il laser guidato da un computer a realizzare le fasi più delicate dell’intervento in modo automatizzato. Il chirurgo gestisce e visualizza tutta la procedura in tempo reale su un monitor nel quale si proietta una immagine della sezione dell’occhio da trattare».
Con la stessa apparecchiatura si può effettuare anche la correzione di un astigmatismo già esistente, creando dei tagli corneali di lunghezza e profondità desiderata, a seconda dell’astigmatismo del paziente, garantendo al paziente un ottimo recupero visivo e utile anche successivamente qualora dovesse essere impiantato il cristallino artificiale o lente intraoculare (IOL). «Il femtolaser – conclude D’Amato – rappresenta quindi un grandissimo passo avanti nella chirurgia della cataratta che ancora oggi è tra le prime cause di perdita della vista nel mondo».