«Tra i punti dell’accordo – dichiara Luciano Cifaldi, firmatario dell’accordo per la Cisl Medici – la proroga al 31 dicembre dei contratti in scadenza e la piena corresponsione ai lavoratori di quanto concordato con l’accordo relativo alla premialità Covid»
Il 30 aprile scorso è stato raggiunto un accordo tra l’Assessorato alla Sanità della Regione Lazio e le Organizzazioni Sindacali della Dirigenza Medica, Sanitaria e PTA per il rafforzamento del servizio sanitario regionale e il potenziamento del capitale umano. Lo comunica la Cisl Medici Lazio.
Secondo i dati diffusi dall’assessorato alla data del 31 dicembre 2020 nell’intero SSR del Lazio risultano essere impiegati circa 51.750 lavoratrici e lavoratori a fronte dei circa 46.400 del 31 dicembre 2019; nel 2020 sono entrate nel SSR n. 8.454 unità di personale di cui 5.530 infermieri, 1.419 medici e 1505 di altre professioni sanitarie. Attualmente l’età dei dipendenti supera nella media i 54 anni.
«Tra i punti dell’accordo – dichiara Luciano Cifaldi, firmatario dell’accordo per la Cisl Medici – la proroga al 31 dicembre dei contratti in scadenza e la piena corresponsione ai lavoratori di quanto concordato con l’accordo relativo alla premialità Covid».
Inoltre l’accordo prevede la programmazione, nel rispetto di quanto previsto dai vigenti CCNL ed entro e non oltre la fine del 2021, delle procedure concorsuali per l’assunzione a tempo indeterminato per le figure professionali previste, per le aree della dirigenza, dai piani del fabbisogno delle Aziende determinati nel rispetto delle normative vigenti. L’accordo prevede che le Aziende e gli Enti del SSR attivino i percorsi di stabilizzazione previsti dalla normativa vigente per il personale che raggiunge i requisiti normativi necessari.
L’assessorato e i sindacati hanno altresì concordato sulla necessità di valutare i fabbisogni del personale nel prossimo triennio tenendo conto anche del fisiologico turnover, dell’incremento dei servizi sanitari a gestione diretta e del potenziamento dell’assistenza sanitaria territoriale.
«E proprio sul potenziamento della assistenza territoriale la Cisl Medici Lazio – si legge nel comunicato della segreteria regionale – continua a chiedere l’urgente apertura del tavolo di trattativa regionale per l’Accordo Integrativo Regionale con gli Specialisti Ambulatoriali». La Cisl Medici, firmataria dello specifico Accordo Collettivo Nazionale, non può «accettare che gli Specialisti Ambulatoriali continuino ad essere esclusi da ogni attenzione e beneficio dovuto. I medici Specialisti Ambulatoriali Interni del territorio aspettano dal lontanissimo 2006 il rinnovo dell’Accordo Integrativo Regionale per la specialistica ambulatoriale che ancora è fermo nel Lazio. Sono passati ben 15 anni e l’assessore alla sanità era Augusto Battaglia ancora oggi da molti rimpianto».
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