L’attività fa parte del percorso di presa in carico del paziente da parte delle strutture del Don Uva di Bisceglie e Foggia tramite strategie mirate a mantenimento dell’autonomia, riduzione degli stati di apatia, stimolazione dei ricordi, riorientamento spazio-temporale, miglioramento dell’umore
Letture ad alta voce per rallentare l’avanzamento della malattia, mantenere l’autonomia il più a lungo possibile e favorire la riabilitazione dei pazienti affetti da Alzheimer. Sono i principali obiettivi della campagna “La parola che cura”, che partirà oggi, 28 marzo, nelle strutture del Don Uva, polo sanitario nato nel 1922 tra Puglia e Basilicata.
Il progetto, di cui è capofila Universo Salute, nasce a seguito dell’adesione al bando del Centro per il Libro e la lettura (Cepell) del Ministero della Cultura e sarà sviluppato in partnership con il Circolo dei Lettori – Presidio del Libro di Bisceglie e con il Dipartimento di Scienze della formazione, Psicologia e Comunicazione dell’Università di Bari. L’attività fa parte del percorso di presa in carico del paziente da parte dei professionisti delle strutture del Don Uva tramite strategie mirate a mantenimento dell’autonomia, riduzione degli stati di apatia, stimolazione dei ricordi, riorientamento spazio-temporale, miglioramento dell’umore, con effetti benefici anche sui familiari delle persone più a rischio di sviluppare la malattia in forma grave.
L’iniziativa, ospitata nei centri riabilitativi di Bisceglie e Foggia, prevede percorsi laboratoriali diretti a pazienti dei reparti Alzheimer, riabilitazione, ortofrenico e Rsa per promuovere la lettura a scopo riabilitativo e socializzante e un percorso formativo che coinvolgerà circa 90 allievi tra operatori socio sanitari delle strutture, educatori esterni ed interni, caregiver, volontari e familiari. Il corso, utile a sviluppare tecniche utili a favorire il benessere di pazienti ed ospiti attraverso la lettura e la creatività, è organizzato in 6 moduli: “Il sentiero dei sogni. Perché leggere ad alta voce”; “Il sentiero della memoria. Effetti cognitivi ed effetti emotivi del leggere”; “Il sentiero delle parole. Leggere per conoscersi. Il metodo dell’orientamento narrativo”; “Il sentiero dei passi armonici. Approcci originali al mondo della lettura”; “Il sentiero delle note. Stili di lettura e strategie operative accattivanti”; “Il sentiero delle storie. Materiali di conoscenza e approfondimento del mondo editoriale”. Tra i docenti coinvolti scrittori, attori di teatro, pedagoghi, divulgatori.
Il progetto è volto a promuovere momenti di inclusione e condivisione di esperienze e vissuti con i pazienti, rendendo la fruizione delle arti un vero diritto di tutti, contribuendo a sollecitare la curiosità e l’interesse per il “fuori da sé”, favorendo la scoperta dei bisogni latenti e concorrendo alla costruzione di un’autonomia del soggetto fragile.
“La parola che cura” diventerà un punto fermo nel ricco calendario di attività che le strutture del Don Uva – Universo Salute hanno messo in atto per la cura di patologie fortemente invalidanti come l’Alzheimer, tramite tecnologie e protocolli innovativi con al centro sempre l’umanizzazione dei trattamenti.
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