di Aldo Grasselli, Segretario Nazionale Sivemp
Al Ministro della Salute
On.le Roberto Speranza
Ill.mo Sig. Ministro,
come è noto i Servizi Veterinari del Servizio Sanitario Nazionale hanno il compito di proteggere la salute e il benessere degli animali (allevati per la produzione alimentare, da compagnia e selvatici), di assicurare il monitoraggio sanitario delle filiere dal campo alla tavola per garantire la sicurezza alimentare e certificare i prodotti che vengono offerti ai consumatori e al commercio internazionale.
Da troppo tempo le Aziende Sanitarie e le Regioni hanno trascurato la pianificazione del turn over del personale veterinario dirigente che deve operare nei servizi di:
• Sanità animale,
• Igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto
degli alimenti di origine animale e loro derivati,
• Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche,
dei Dipartimenti di prevenzione delle ASL, servizi specialistici medico veterinari che costituiscono il segmento territoriale dell’Autorità Competente.
La situazione si sta aggravando e prelude ad una inadeguatezza della complessiva funzione di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare.
Infatti, i dati riportati nel conto annuale della Ragioneria dello Stato evidenziano che negli ultimi 10 anni (2009 – 2019) i dirigenti veterinari sono passati da 5.793 unità a 4.989 (-14%).
Una recente indagine accurata, fatta regione per regione da questo Sindacato, di cui si allega la risultanza e i cui dati concordano con quelli del conto annuale dello Stato, offre la visione drammatica della situazione attuale.
Il personale veterinario con più di 60 anni supera il 32% degli organici in servizio. Pertanto, entro pochi anni andrà in quiescenza un terzo dei veterinari del Ssn.
Ad oggi già si rileva un deficit di medici veterinari dirigenti pari al 17% riferito alle dotazioni storiche, previste dalle Regioni.
In realtà la carenza di veterinari nel Ssn è del 25% se si considerano le nuove necessità di prevenzione derivanti dalle norme comunitarie che tumultuosamente si susseguono e se si persegue una efficace copertura dei LEA.
Ciò senza considerare le emergenze epidemiche animali quali l’Influenza Aviaria, la Peste Suina Africana che sono ormai sul nostro territorio e assediano le aree zootecniche più importanti del paese o l’Afta Epizootica (la patologia infettiva animale più contagiosa e devastante) che dilaga nella sponda africana del mediterraneo e che ci impone una adeguata preparazione ad una tempestiva eradicazione per evitare, in caso comparisse un focolaio in Italia, un disastro economico per il comparto agroalimentare.
Questo significa che, senza interventi tempestivi di reclutamento, le funzioni della Sanità Pubblica Veterinaria e di One Health non saranno esigibili perché un vuoto di tali proporzioni rende oggettivamente impossibile esercitare con appropriatezza le molteplici incombenze istituzionali e garantire la prevenzione.
Se a ciò non verrà posto rimedio, problemi come il benessere nelle filiere zootecniche e nei macelli, la lotta alla antimicrobico resistenza, la lotta al randagismo, il controllo degli alimenti di origine animale, il monitoraggio dei rischi di impatto ambientale della zootecnia e dell’acquacoltura, la vigilanza sulle popolazioni animali invadenti, la protezione del nostro patrimonio zootecnico dalle malattie infettive e la loro eradicazione, non saranno adeguatamente gestiti e impediranno al “sistema paese” di offrire sufficienti garanzie ai cittadini italiani nonché ai partner commerciali comunitari ed internazionali.
Questo allarme vuole rappresentare oggettivamente che con la inadeguatezza dei servizi veterinari italiani si metterà a rischio sia il livello di garanzie sanitarie interne sia la proiezione sui mercati internazionali dei nostri prodotti della eccellente filiera agroalimentare che, senza adeguate credenziali sanitarie certificate da servizi veterinari dotati delle necessarie competenze, non potranno essere esportati.
Si chiede quindi che il Sig. Ministro della salute, in prima persona come garante delle funzionalità del Ssn e come vertice dell’Autorità Competente, si faccia carico della problematica sollecitando le Regioni a porre rimedio alle carenze degli organici dei medici veterinari dirigenti delle Aziende Sanitarie, in particolare per affrontare le crisi già presenti nel paese e per mantenerne l’assetto pubblico, l’efficienza e la prontezza di un sistema che altrimenti non potrà dare le garanzie e le certificazioni sanitarie che ad esso sono affidate, con grave danno per l’economia nazionale.
Restando a disposizione per ogni ulteriore contributo e collaborazione, ed in attesa di un cortese riscontro, si porgono distinti saluti.
Il Segretario Nazionale
Dott. Aldo Grasselli
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