Il congresso a Verona Le innovazioni chirurgiche per la cura delle malattie del retto saranno al centro dell’annuale congresso che si svolgerà a Verona venerdì 16 novembre, nelle sale della Fondazione Cariverona. Nell’arco delle tre sessioni dell’evento scientifico “Treatment of rectal disease: surgical insight”, si alterneranno professionisti provenienti da tutta Italia ed anche dal resto […]
Le innovazioni chirurgiche per la cura delle malattie del retto saranno al centro dell’annuale congresso che si svolgerà a Verona venerdì 16 novembre, nelle sale della Fondazione Cariverona. Nell’arco delle tre sessioni dell’evento scientifico “Treatment of rectal disease: surgical insight”, si alterneranno professionisti provenienti da tutta Italia ed anche dal resto d’Europa, per fare il punto sulle nuove frontiere terapeutiche delle patologie colo-rettali, concentrandosi sulle innovative tecniche chirurgiche mininvasive e sulla delicata fase propedeutica all’intervento.
Responsabile scientifico dell’evento è Giacomo Ruffo, direttore del reparto di Chirurgia generale dell’ospedale “Sacro Cuore – Don Calabria” di Negrar, nel Veronese. Presidente onorario è, invece, il chirurgo Carlo Augusto Sartori.
Tra gli argomenti trattati nel corso dell’evento, la gestione perioperatoria del paziente con il protocollo Eras grazie al quale con terapie mirate e una appropriata preparazione all’intervento viene ottimizzato il management chirurgico. Si discuterà della possibilità di diversificare il trattamento del tumore in base allo stadio di malattia (precoce, intermedio o tardivo) e quindi dell’opportunità di trattare la neoplasia anche per via endoscopica o di utilizzare farmaci chemioterapici in corso di intervento chirurgico.
Spazio poi all’approfondimento delle nuove tecniche chirurgiche. La Tatme è in questo momento la più innovativa nel trattamento di questa neoplasia. “È una tecnica che consente l’asportazione del retto per via transanale – spiega Ruffo – . Una procedura grazie alla quale possiamo approcciare con maggiore tranquillità i casi più difficili del tumore del retto”.