Alcune città italiane sono riuscite, più di altre, a cambiare passo verso modelli urbani più sani, vivibili, efficienti e sostenibili. Questo è ciò che risulta dai dati di Ecosistema Urbano 2017 di Legambiente, il dossier annuale sulle performance ambientali dei comuni capoluogo, realizzato con il contributo scientifico dell’Istituto di Ricerche Ambiente Italia.
Come si legge sul sito, Legambiente premia Mantova come migliore città italiana, tra le altre, per performance ambientali, raccolta differenziata, acqua, qualità dell’aria, spazi verdi, trasporto pubblico e ciclabilità. Le statistiche definiscono ai primi posti della classifica nazionale: Mantova (1°), Trento (2°), Bolzano (3°), Parma (4°), Pordenone (5°) e Belluno (6°). Enna occupa l’ultimo posto.
Queste sei città hanno dimostrato di essere città dinamiche e di credere fortemente nel cambiamento. Tutte hanno raggiunto e superato gli obiettivi di raccolta differenziata dal decreto Ronchi del 1997: Mantova sfiora l’80% di raccolta differenziata e, con Pordenone, è nella top ten delle città più alberate. Bolzano, insieme a Mantova, hanno elaborato i migliori piani urbani in tema di ciclabilità e mobilità sostenibile. A Belluno e Bolzano c’è una buona qualità dell’aria. Sale nella classifica Milano che è riuscita a migliorare le sue prestazioni arrivando alla 31esima posizione, mentre Torino indossa la maglia nera per lo smog.
Il punteggio è stato assegnato da Legambiente analizzando 16 parametri che coprono sei principali tematiche: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia. La graduatoria nazionale pone, quest’anno, Enna al 104° posto, Brindisi al 103° e Viterbo al 102°. I capoluoghi indicati hanno collezionato i risultati peggiori nei vari indicatori considerati ma hanno pagato anche l’assenza di informazioni sullo stato di salute ambientale della città. Nelle ultime venti posizioni, si trovano anche Napoli (86°) e Roma (88°) vittime dell’emergenza smog e rifiuti.