Danilo Mazzacane, segretario generale Cisl Medici Lombardia e segretario della società scientifica Goal (Gruppo Oculisti Ambulatoriali Liberi), plaude l’iniziativa formulata il 20 ottobre al Consiglio Regionale Lombardia dal presidente della Commissione Sanità della Regione Lombardia, Emanuele Monti, di presentare la mozione, poi approvata dal Consiglio, per l’inserimento della maculopatia nei Lea, i Livelli essenziali di […]
Danilo Mazzacane, segretario generale Cisl Medici Lombardia e segretario della società scientifica Goal (Gruppo Oculisti Ambulatoriali Liberi), plaude l’iniziativa formulata il 20 ottobre al Consiglio Regionale Lombardia dal presidente della Commissione Sanità della Regione Lombardia, Emanuele Monti, di presentare la mozione, poi approvata dal Consiglio, per l’inserimento della maculopatia nei Lea, i Livelli essenziali di assistenza.
«In tal modo la Giunta si farà portavoce presso il ministero della Salute affinché con l’inserimento della maculopatia nei Lea, sia consentito un facile accesso alle diagnosi precoci ed alle cure – sottolinea Mazzacane -. Degna di nota anche la richiesta alla Regione, da parte della consigliera Antonella Forattini, di stanziare risorse economiche specifiche da destinare alla diagnosi e cura di coloro che sono affetti della patologia oculare retinica».
La maculopatia interessa la parte nobile della retina, destinata alla visione distinta centrale. È una forma patologica degenerativa ed è causa importante di cecità nei Paesi Occidentali.
Inoltre, la forma umida della patologia retinica invalidante necessità di una diagnosi precoce al fine di intraprendere un percorso di cura con una sequenza di iniezioni intravitreali di farmaci specifici.
«Purtroppo – evidenzia il segretario generale della Cisl Medici Lombardia – nel periodo marzo-aprile di emergenza Covid-19 è stato difficile poter assicurare ai pazienti affetti da maculopatia la continuità terapeutica necessaria. E temiamo che nelle prossime settimane si verificherà la stessa criticità».
«È quindi necessario – aggiunge – ricercare da subito soluzioni che possano permettere la continuità terapeutica, come ad esempio l’impiego di apparecchiature utilizzanti il flusso laminare in locali attrezzati e dedicati, in luogo delle sale operatorie non più disponibili a causa dell’emergenza Covid-19».
«La continuità terapeutica per i pazienti affetti da maculopatia è essenziale per assicurare loro il mantenimento della migliore visione possibile – conclude -, affinché possano avere ancora abilità al lavoro e/o mantenere una condizione di autosufficienza. Il beneficio va a favore non solo dei pazienti, ma dell’intera comunità che, diversamente, deve provvedere alle necessarie misure di sostegno sociale».
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