dell’on. Carmelo Massimo Misiti, Movimento Cinque Stelle
Che memoria corta ha il popolo italiano. E che grande confusione ha quando si parla di diritti e di doveri. Fino a qualche mese fa il ruolo dei medici e di tutti gli operatori della sanità era diventato vitale, “grazie” alla pandemia da Covid-19.
Eh sì, perché quando ci si ritrova nella necessità di salvarsi la vita, i medici diventano importanti, gli infermieri diventano “angeli”, gli operatori sanitari diventano preziosi. Finita l’emergenza, ecco che tutto torna a com’era prima, coi medici che hanno l’obbligo di non sbagliare mai, coi medici che devono guarire (a me risulta che il loro dovere sia curare), coi medici che devono sapere tutto senza mai palesare alcuna perplessità o incertezza.
E poi, coi medici che se sbagliano devono risarcire, prede di famelici avvocati che pur di convincere il paziente ad adire le vie legali non si fanno pagare neppure le spese iniziali.
Quando gli “eroi” non servono più vengono riposti nel loro angolo. Su questi “eroi” si è ricominciato ad attribuire colpe se gli ospedali non funzionano, se i pronto soccorso non riescono a far fronte agli onerosi carichi di lavoro.
E, intanto, l’Italia viene sanzionata a causa del mancato rispetto degli orari di lavoro, oppure come lo sia stata e lo sia ancora per non aver osservato il pagamento degli emolumenti degli stipendi degli specializzandi.
Facciamo il “mea culpa” ogni tanto, e cerchiamo di rispettare il lavoro dei medici e di tutti gli altri operatori della sanità. Invece di farne degli “eroi” a convenienza, ricordiamoci di rispettarli come uomini e come professionisti.
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