Al Sud i migliori cardiochirurghi al mondo si sono incontrati nel convegno “Mitral and Tricuspid Valve, the reality and the future”. A Campobasso la IV edizione di “A Day With Expert” organizzata dalla Fondazione Giovanni Paolo II e dedicata quest’anno a terapie e innovazioni per la disfunzione della valvola mitralica
Grande partecipazione di medici e professionisti del settore, ma anche di comuni cittadini e Associazioni di pazienti al convegno promosso dal Dipartimento di Malattie Cardiovascolari della Fondazione “Giovanni Paolo II” di Campobasso, diretto dal dottor Carlo Maria De Filippo.
Tra gli intervenuti, Steven Bolding, Università del Michigan, e Marriel Jesupp, University of Pennsylvania’s Perelman School of Medicine; Filippo Crea, direttore del polo di scienze cardiovascolari e toraciche e ordinario di cardiologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Raffaele Landolfi direttore dell’area Medicina interna e urgenza della stessa Università, Ottavio Alfieri, Università San Raffaele, Corrado Tamburino, Direttore Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare Università di Catania e Mark Goodwin responsabile innovazione tecnologica American Heart Association.
“La Formazione è una delle nostre finalità principali – ha spiegato il Direttore Generale Mario Zappia – nel campo medico scientifico è fondamentale l’aggiornamento continuo”. “Noi abbiamo sempre puntato sull’innovazione tecnologica con importanti investimenti anche dal punto di vista formativo. Questo – ha continuato – ci permette di praticare le più moderne tecniche chirurgiche oggi esistenti, al pari dei più prestigiosi Centri di rilievo internazionale”. “Vogliamo essere un riferimento importante anche per il territorio – ha concluso Zappia – abbiamo offerto la possibilità di partecipare gratuitamente ad un corso di alta formazione a numerosissimi professionisti arrivati da diverse regioni, che immagino siano rimasti molto soddisfatti dell’iniziativa”. Ha presenziato all’evento anche il Presidente della Fondazione, dottor Maurizio Guizzardi.
Il corso di alta formazione ha offerto l’occasione ad alcuni dei più autorevoli esperti della Cardiochirurgia mondiale di confrontarsi sugli aspetti attuali e gli sviluppi futuri delle terapie della patologie valvolari, che, purtroppo, sono in costante aumento.
“Il nostro dipartimento – ha dichiarato De Filippo – Si sta caratterizzando fortemente per l’innovazione tecnologica con l’applicazione di nuove metodiche per la terapia valvolare, per lo scompenso cardiaco con neuromodulazione del cuore e per l’utilizzo delle cellule staminali autologhe nelle malattie cardiovascolari”. “Adesso coordiniamo il registro clinico per l’ischemia periferica che coinvolge circa 20 centri italiani”. Intensa è la collaborazione con il Policlinico A. Gemelli di Roma
L’intervento – L’intervento di riparazione della valvola mitralica, che permetterà al paziente di tornare alla sua vita normale in pochi giorni, viene definito come microinvasivo, dato che non prevede l’utilizzo della circolazione extracorporea. Una buona notizia, che si inserisce nella continua evoluzione delle terapie per le patologie valvolari cardiache. Ad oggi l’insufficienza mitralica ha un’incidenza del 6% nelle patologie cardiache; l’insufficienza della valvola tricuspide, conseguenza di patologie cardiache o polmonari, predispone il paziente a frequenti ricoveri ospedalieri e ad una pessima qualità di vita.
Le conseguenze di queste patologie sul cuore, sono state presentate iniziando dagli aspetti biomolecolari e le modalità diagnostiche. Durante il Convegno sono stati discussi gli aspetti attuali e gli sviluppi futuri delle terapie delle patologie valvolari. Queste tecniche percutanee che consentono di sostituire o riparare la valvola, sono state presentate da medici che hanno contribuito alla loro introduzione nella pratica clinica. Il paziente evita così l’intervento cardiochirurgico.
Gli esperti hanno anche parlato delle modalità di trattare l’insufficienza della valvola tricuspide. La fibrillazione atriale è l’aritmia più comune con una prevalenza di 6 milioni nella popolazione europea ed ha un enorme impatto sui sistemi sanitari. L’incidenza è destinata ad aumentare per l’invecchiamento della popolazione. Oggi tuttavia si può curare. Un’altra sessione del Convegno è stata dedicata alla terapia chirurgica e percutanea della fibrillazione atriale.