Mentre prosegue la polemica sull’obbligo vaccinale ‘tirato in ballo’ nel corso della campagna elettorale, un report dell’European Centre for Diseases Control (Ecdc) snocciola gli ultimi dati relativi al morbillo: l’Italia risulta la seconda nazione in Europa per numerosità di casi della malattia nel vecchio continente, 4.985, dopo la Romania (5.966) e seguita dalla Germania (937) […]
Mentre prosegue la polemica sull’obbligo vaccinale ‘tirato in ballo’ nel corso della campagna elettorale, un report dell’European Centre for Diseases Control (Ecdc) snocciola gli ultimi dati relativi al morbillo: l’Italia risulta la seconda nazione in Europa per numerosità di casi della malattia nel vecchio continente, 4.985, dopo la Romania (5.966) e seguita dalla Germania (937) e dalla Grecia (625). Numeri, quelli relativi al nostro Paese, che equivalgono al 35% di tutti i casi riportati in Europa. Il documento si riferisce ai dati inviati da 30 paesi dell’area europea su base mensile, relativi al periodo dicembre 2016-novembre 2017.
Quanto alla rosolia, sono stati 729 i casi totali in Europa, di cui 64 nel nostro Paese, 533 in Polonia, 75 in Germania, 35 in Austria, 10 in Romania. L’Italia è dunque terza quanto a numerosità di casi di questa malattia, con il 9% di tutti i pazienti rilevati. Nell’ultimo mese di rilevazione, appunto novembre 2017, sono stati riportati 510 casi di morbillo in 14 Paesi europei. In Italia se ne sono registrati 49 (250 quelli in Grecia, dove è in corso una importante epidemia, 102 in Romania, 56 nel Regno Unito). Nell’intero periodo di rilevazione i casi totali di morbillo sono stati 14.393, con tutte le nazioni che hanno avuto pazienti tranne Lettonia e Malta – rileva l’Ecdc – e possibili numeri sottostimati, soprattutto per la Romania. Le morti sono state in tutto 34, 23 in Romania, 4 in Italia, due in Grecia e una in Bulgaria, Francia, Germania, Portogallo e Spagna. Secondo l’autorità, dei 13.579 casi totali di cui si conosceva lo stato vaccinale del paziente, l’87% risultava non vaccinato, l’8% vaccinato solo con una dose, e secondo l’Ecdc c’è necessità di implementare i programmi di immunizzazione per garantire la copertura del 95% (attualmente 20 Paesi su 27 di cui sono disponibili i dati non hanno raggiunto questa percentuale per la seconda dose di vaccinazione). Più colpiti i bambini al di sotto dei 4 anni di età.