Contributi e Opinioni 29 Ottobre 2019 12:05

Napoli, rinasce il Complesso di Santa Maria del Popolo degli Incurabili. Verdoliva: «Sarà struttura socio-sanitaria, museale e culturale»

Accoglierà i pazienti in dimissione dalle strutture nosocomiali o provenienti dal domicilio, bisognevoli di assistenza in un setting differente da quello ospedaliero

L’intervento di riqualificazione, restauro e rifunzionalizzazione del complesso di Santa Maria del Popolo degli Incurabili nel cuore di Napoli si pone un duplice obiettivo: una nuova struttura socio-sanitaria a valenza mista ospedaliera post acuzie e territoriale e un’articolata e ampia struttura museale e culturale oltre che il recupero delle unità abitative storiche. Se il primo obiettivo asseconda l’originaria e secolare destinazione a nosocomio pubblico, il secondo obiettivo riprende ad una naturale vocazione dell’Ospedale degli Incurabili che di fatto è già un museo di per se stesso.

«Abbiamo messo in campo un progetto straordinario, che porterà ad un risultato mai realizzato prima in Italia e senza eguali nel resto d’Europa- spiega il direttore generale dell’ASL Napoli 1 Ciro Verdoliva -. Mettendo in campo enormi professionalità, siamo riusciti a mantenere la promessa fatta all’indomani dello sgombero: fare in modo che dall’enorme dramma potesse nascere un’opportunità nuova per l’intera cittadinanza, unendo la fusione assistenziale a quella storico-culturale. Naturalmente – ribadisce Verdoliva – nulla di tutto questo sarebbe stato possibile senza il fattivo intervento della Regione e senza il sostegno costante del Presidente Vincenzo De Luca. Ricordo ancora – conclude Verdoliva – la sera dello sgombero, la sensazione di sconfitta e il desiderio di riscatto. Quella sera ho fatto una promessa a me stesso e a tutti coloro che amano questo meraviglioso complesso museale. Oggi, grazie a tutta la squadra dell’ASL Napoli 1 Centro, mantengo quella promessa».

Il complesso monumentale di Santa Maria del Popolo degli Incurabili, fin dalla sua fondazione, è stato deputato ad essere luogo di ricovero, diagnosi e cura per volere della venerabile Maria Longo. Si è ritenuto di dover preservare la naturale vocazione dell’edificio conservandone, in maniera sostanziale, anche la destinazione sanitaria e rispettarne la storia nel XVI secolo l’Ospedale Incurabili accoglieva tutte quelle persone che non avevano la possibilità di ricevere cure adeguate per mancanza di mezzi e possibilità (gli incurabili). A distanza di cinque secoli il Presidio Incurabili recupera la sua vocazione, ma con una chiave di lettura moderna: accoglierà quei pazienti, che per mancanza di strutture alternative, sono oggi assistiti in setting comunque inappropriati. Per queste destinazioni funzionali sarà usata una superficie di circa 12.900 mq (il 60% della superficie complessiva). Si è scelto di realizzare all’interno degli antichi ambienti il primo esempio in Campania di una struttura socio- sanitaria a valenza mista ospedaliera post acuzie e territoriale con la creazione di un Presidio Multidisciplinare Integrato. Un luogo di diagnosi, cura e riabilitazione destinato ad accogliere pazienti in dimissione dalle strutture nosocomiali o provenienti dal domicilio, bisognevoli di assistenza in un setting differente da quello ospedaliero. È un modello assistenziale che nel rispetto dei principi di efficacia, efficienza e appropriatezza, nonché dei principi etici, si pone l’obiettivo di alleggerire l’impegno richiesto ai familiari di pazienti fragili e quindi riabilitazione, lungodegenza ed Ospedale di comunità, oggi non presenti in alcuna struttura pubblica della città di Napoli, costituiranno il nucleo di degenza della struttura. Gli Incurabili sarà anche luogo di accoglienza dei pazienti con Alzheimer e demenze, ancora oggi spesso segregati ed isolati.

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