«Gli infermieri Nursing Up si aspettavano un documento più pragmatico coerentemente con le proposte da noi formulate e consegnate all’Aran riguardo alle riforme che abbiamo richiesto, indipendentemente dalle risorse in ballo, che sono esigue ma che non possono costituire un reale impedimento. Ci sono indicazioni generali condivisibili o meno a seconda di come si intendono […]
«Gli infermieri Nursing Up si aspettavano un documento più pragmatico coerentemente con le proposte da noi formulate e consegnate all’Aran riguardo alle riforme che abbiamo richiesto, indipendentemente dalle risorse in ballo, che sono esigue ma che non possono costituire un reale impedimento. Ci sono indicazioni generali condivisibili o meno a seconda di come si intendono affrontare, ma non accogliamo la riduzione delle categorie perché non rispecchiano la giusta valorizzazione che le professioni sanitarie aspettano ormai da lungo tempo. Avevamo chiesto al Comitato di settore di andare verso una maggiore uniformità rispetto all’evoluzione giuridica, e in particolare per quanto attiene alla responsabilità professionale degli infermieri e delle altre professioni sanitarie. Ci saremmo aspettati di ricevere un documento dettagliato, concreto e articolato sul quale confrontarci, ergo sospendiamo il giudizio finchè non vedremo proposte più esaustive. Ribadiamo con forza l’esigenza di inserire una sorta di autorizzazione generale all’attività libero-professionale e ci meraviglia che non ci sia cenno alla stabilizzazione del personale, per noi passaggio fondamentale perchè non si può pensare di continuare a prevedere incarichi provvisori al personale sanitario». Così il presidente Nursing Up Antonio De Palma commenta le proposte odierne del Comitato di settore, durante la riunione della Commissione paritetica per la revisione del sistema di classificazione professionale, organismo previsto dall’art. 12 del Ccnl del Comparto Sanità 2016-2018.
Sono quattro «i principali ambiti di intervento da sviluppare – si legge nelle proposte – e diretti a raggiungere obiettivi di semplificazione dell’assetto regolativo e dei conseguenti adempimenti gestionali aziendali» che il Comitato di settore ha individuato e che ha sintetizzato in un documento distribuito questo pomeriggio presso l’Aran ai rappresentanti delle parti negoziali che compongono la Commissione paritetica per la revisione del sistema di classificazione del personale del comparto sanità. «Essa – continua il documento – ha l’obiettivo di formulare una proposta organica alle parti firmatarie del Ccnl, diretta all’avvio del processo di innovazione del sistema di classificazione professionale» nel Servizio Sanitario Nazionale «individuando le soluzioni più idonee a garantire l’ottimale bilanciamento delle esigenze organizzative e funzionali delle Aziende ed Enti sanitari con quelle di bilanciamento e valorizzazione della professionalità dei dipendenti».
Ecco le quattro proposte del Comitato di settore alla Commissione paritetica elencate in una nota da Nursing Up:
Il presidente De Palma è a suo tempo intervenuto per chiedere di «dividere l’area sanitaria in sezioni dedicate alle specifiche professionalità sulla base della loro appartenenza alle discipline ordinistiche e riformare l’impianto contrattuale delle professioni sanitarie che, in quanto omogenee per basi giuridiche, presentano oggi le caratteristiche per essere regolate attraverso archetipi contrattuali analoghi a quelli della dirigenza. Altrimenti – ha avvertito – rischiamo di non rispondere alle esigenze né dei lavoratori, né delle Aziende».