Obiettivo dell’interrogazione capire quali misure intende adottare la Commissione al fine di assicurare ai consumatori una corretta informazione nutrizionale e quali politiche europee riguardanti l’educazione alimentare intende mettere a punto l’Unione europea
«La Commissione è cosciente della potenziale violazione del diritto europeo che il sistema di etichettatura degli alimenti ‘Nutri-score’ genera, classificando in modo pregiudiziale i prodotti?». A chiederlo, in un’interrogazione alla Commisione Ue, è l’eurodeputata della Lega Luisa Regimenti (Identità e Democrazia), membro della Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare. Obiettivo: sapere come l’Unione europea intenda salvaguardare le giuste informazioni sulla etichettatura dei prodotti agroalimentari, prevista dal sistema ‘Nutri-score’, che mette a rischio anche le eccellenze italiane.
Cofirmatari dell’iniziativa sono Aurélia Beigneux, Antonio Maria Rinaldi, Francesca Donato, Stefania Zambelli, Rosanna Conte, Elena Lizzi, Marco Campomenosi, Aldo Patriciello, Isabella Tovaglieri, Marco Zanni, Alessandro Panza, Tudor Ciuhodaru, Piernicola Pedicini, Catherine Griset, Alessandra Basso, Annalisa Tardino.
«Vogliamo sapere – prosegue Regimenti – quali misure intende adottare la Commissione per contenere sistemi frettolosi e privi di evidenza scientifica come il ‘Nutri- score’, anche al fine di assicurare ai consumatori una corretta informazione nutrizionale e quali politiche europee riguardanti l’educazione alimentare intende mettere a punto l’Unione europea».
Secondo l’esponente leghista «la classificazione degli alimenti sulla base del calcolo di un punteggio nutrizionale su una scala a cinque colori», che permette di “assegnare un profilo nutrizionale sostanzialmente positivo o negativo, crea un pregiudizio sul cibo a prescindere dalla quantità consumata e dall’inserimento in una dieta, influenzando il consumatore negli acquisti e orientandolo verso prodotti di minore qualità».
A subire le conseguenze peggiori del ‘Nutri-score’, rimarca Regimenti, «sono i prodotti ‘made in Italy’, come l’olio EVO, il Parmigiano reggiano, il Grana padano, il prosciutto di Parma, simboli della dieta mediterranea che continua ad essere considerata uno dei migliori modelli nutrizionali, caratterizzandosi proprio per la sua varietà e lo spiccato equilibrio nutrizionale, poiché prevede il consumo di tutti i gruppi alimentari. È dimostrato, inoltre, che tale dieta riduce il rischio di malattie cardiovascolari».
«L’Unione europea – conclude – dovrebbe salvaguardare le giuste informazioni sui prodotti alimentari, allo scopo di proteggere i consumatori e tutelare la loro salute. Cosa che, invece, non sta facendo».