È ripartito lunedì scorso il confronto sulla riorganizzazione della rete trasfusionale italiana, cui Agenas ha chiesto ai sindacati CIMO e Anaao-Assomed di partecipare con un ruolo tecnico-consultivo per rielaborare precedenti proposte rimaste inattive. L’iniziativa di ridisegnare il sistema aveva avuto origine con un primo documento elaborato da una commissione tecnica attivata presso l’Agenas e sottoposto […]
È ripartito lunedì scorso il confronto sulla riorganizzazione della rete trasfusionale italiana, cui Agenas ha chiesto ai sindacati CIMO e Anaao-Assomed di partecipare con un ruolo tecnico-consultivo per rielaborare precedenti proposte rimaste inattive. L’iniziativa di ridisegnare il sistema aveva avuto origine con un primo documento elaborato da una commissione tecnica attivata presso l’Agenas e sottoposto a consultazione pubblica nel marzo 2017, in merito al quale CIMO aveva immediatamente individuato elementi di criticità, in particolare su proposte di riorganizzazione della rete trasfusionale in cui il sindacato ravvisava la presenza di rischi per i livelli e la qualità dell’assistenza.
«A seguito di tale esplicito allarme – si legge in una nota -, il coordinatore del tavolo tecnico per le attività trasfusionali ha successivamente chiesto un confronto con CIMO ed Anaao-Assomed, rivelatosi particolarmente produttivo anche per la partecipazione di rappresentanti delle due sigle sindacali con specifiche e rilevanti competenze nella medicina trasfusionale».
«CIMO – prosegue – si augura che da tale collaborazione scaturisca infine un nuovo documento in cui Agenas raccolga i pareri informati dal mondo sindacale riconoscendo allo stesso, forse per la prima volta, un ruolo consultivo “ex ante” su aspetti tecnici, scientifici e organizzativi».
«CIMO esprime piena soddisfazione per questa nuova modalità di confronto e di elaborazione delle proposte che ha permesso al sindacato, attraverso suoi esperti, di contribuire in maniera qualificata alla costruzione di un nuovo sistema per la rete trasfusionale che sia rispettoso dei diritti degli utenti e consenta agli addetti di operare nelle migliori condizioni. L’impegno di CIMO in questa direzione proseguirà anche attraverso il tavolo di monitoraggio sul sistema trasfusionale, coordinato da Alberto Catalano, che ha da tempo attivato al proprio interno», conclude il sindacato.
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