Il progetto del ROI – Registro degli Osteopati d’Italia ha l’obiettivo di informare i cittadini sul supporto che l’osteopatia può fornire nel trattamento della cronicità e dare impulso alla ricerca scientifica
Al via il progetto CronOs, Cronicità e Osteopatia promosso dal ROI – Registro degli Osteopati d’Italia, con l’obiettivo di informare i cittadini sul supporto che l’osteopatia può offrire ai pazienti che presentano una o più patologie croniche e di dare impulso alla ricerca scientifica in questo specifico campo della salute. Dal 7 al 13 giugno di osteopati ROI offriranno una prima visita gratuita ai pazienti cronici in 685 studi di tutta Italia.
L’iniziativa è rivolta ai pazienti, adulti e bambini, che soffrono di disturbi cronici. Per prenotare la propria visita gratuita è sufficiente scegliere l’osteopata aderente al progetto più vicino. L’elenco completo si trova sul sito www.progettocronos.it nella sezione “Come partecipare”, dove è disponibile una mappa interattiva. Una volta effettuata la scelta, i pazienti potranno contattare direttamente l’osteopata, chiamando il numero che gli sarà inviato via mail una volta compilato il modulo con i propri dati.
Tra gli interventi sanitari volti alla cura e alla presa in carico dei pazienti cronici, l’osteopatia riveste un ruolo sempre più importante nell’integrazione di strategie terapeutiche orientate al miglioramento della qualità di vita dei pazienti e alla riduzione dei sintomi correlati a patologie croniche. Nel luglio 2019, il ROI – Registro degli Osteopati d’Italia è stato uno dei soggetti coinvolti nella Maratona Patto per la Salute, un’iniziativa promossa dal Ministero della Salute per la “promozione attiva della salute, anche tramite l’educazione della popolazione ai corretti stili di vita, nonché alla assunzione del bisogno di salute prima dell’insorgere della malattia o prima che essa si manifesti o si aggravi, anche tramite una gestione attiva della cronicità”.
«Sono oltre 24 milioni gli italiani che attualmente convivono con malattie croniche e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stimato che oltre l’80% della spesa pubblica per la salute è indirizzato alle cure e alla gestione del paziente cronico, ha dichiarato Paola Sciomachen, Presidente del ROI. Inoltre, entro il 2050 si stima che in Europa la speranza di vita aumenterà fino a quasi 81 anni. L’incidenza della cronicità è strettamente connessa all’allungamento della vita media e pertanto è destinata a crescere. In questo scenario l’osteopatia vuole sottolineare di poter essere una risposta terapeutica, perfettamente inserita nel Sistema Sanitario Nazionale. Nel Piano Nazionale della Cronicità, il Ministero della Salute sottolinea che nel trattamento di pluripatologie è importante la collaborazione tra diversi professionisti sanitari e la gestione del paziente nella sua interezza. Con il progetto CronOs il ROI vuole fornire una prima risposta concreta».
Secondo uno studio epidemiologico realizzato nel 2019 Lattanzio Monitoring & Evaluation per il ROI e condotto su un campione di 770 osteopati, la maggioranza dei pazienti che si rivolge a un osteopata riferisce disturbi cronici, ha un’età media compresa tra i 50 e i 55 anni e tra questi il 63% sono donne. Inoltre, il 65% degli osteopati intervistati ha assistito a un aumento esponenziale dei pazienti con cronicità tra il 2017 e il 2019. Per gli osteopati italiani, gli specialisti e il medico di medicina generale costituiscono il 26% della fonte di invio dei pazienti presso il proprio studio.
A spiegare come l’osteopatia può contribuire a trattare alcune delle patologie croniche più diffuse sono anche i pazienti che nell’area “Testimonianze” del sito di Progetto CronOs hanno condiviso la loro esperienza. Per ogni patologia, un osteopata ROI illustra in un breve video perché l’osteopatia può rappresentare una risposta terapeutica.