In un video-messaggio al VI Congresso del ROI (Registro Osteopati italiani) De Poli ha messo in evidenza «l’importanza della funzione degli osteopati per la tutela della salute dei cittadini»
«Sono oltre 24 milioni gli italiani che attualmente convivono con malattie croniche. Secondo l’Oms, l’80% della spesa pubblica per la salute è indirizzata a cure e gestione di questo tipo di pazienti. L’osteopatia può rappresentare un valido sostegno al sistema sanitario nella sfida alla cronicità ma a patto che gli italiani possano accedere ai trattamenti sanitari degli osteopati al pari delle altre professioni sanitarie. Su questo fronte, molto è stato fatto (l’approvazione della legge n.3/2018 nella scorsa legislatura) ma molto rimane ancora da fare». È quanto ha affermato il senatore UDC Antonio De Poli in un video-messaggio al VI Congresso del ROI (Registro Osteopati italiani).
«Il riconoscimento professionale dell’osteopata non può e non deve rimanere a metà – ha messo in evidenza De Poli -. La legge ha riconosciuto, infatti, gli osteopati come professionisti della salute e, pertanto, è stato compiuto un passo in avanti. Ora la parola spetta al MIUR (Ministero dell’Istruzione) e al CUN (Consiglio universitario nazionale). È indispensabile procedere ora alla definizione del programma di formazione universitaria», ha concluso De Poli che ha messo in evidenza «l’importanza della funzione degli osteopati per la tutela della salute dei cittadini».