Laura Parolin Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia
«Oggi non è un giorno come gli altri: finalmente, dopo mesi, riaprono le scuole». Inizia così il messaggio di augurio per la ripresa della scuola di Laura Parolin, Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia.
«Voglio augurare a tutte le ragazze e ai ragazzi – prosegue – così come alle loro famiglie e agli insegnanti, un buon inizio. E mi piace ricordare che oggi rappresenta un giorno di opportunità. Nonostante le sfide, le preoccupazioni e le complessità di questi mesi, la Scuola torna a rappresentare quel luogo fondamentale dove studenti e studentesse imparano il senso di comunità e nella relazione con l’altro scoprono come diventare grandi».
«Il mio augurio – continua – è che la drammatica esperienza che abbiamo vissuto ci abbia lasciato in eredità una nuova consapevolezza: l’importanza di riconoscere i talenti e valorizzare le risorse, senza prescindere dall’ascolto attento e sensibile delle possibili difficoltà e fragilità. Oggi rappresenta allora la possibilità concreta per tutti gli attori in campo di dare vita a una Scuola che in questi mesi è cresciuta e che, con coraggio, si avvia a iniziare una fase nuova, in cui nessuno viene lasciato indietro, dove il diritto allo studio torna ad essere al centro delle politiche scolastiche così come, spero, del sentire comune. Diritto allo studio non significa solo uguali opportunità di istruzione, ma anche uguali possibilità di crescita come cittadine e cittadini: contrastando le disuguaglianze socioculturali, valorizzando il singolo come strumento di crescita civile ed economica dell’intera società».
«Per questo – dichiara – sono certa che un sistema scuola che si faccia carico non solo di mettere in pratica le misure di sicurezza fisiche, ma anche quelle psicologiche, debba essere una priorità. Ad esempio, implementando azioni di sostegno psicologico per fronteggiare situazioni di insicurezza, stress e ansia dovute ad eccessiva responsabilità, così come al timore di contagio, al disagio nel rientro al lavoro in “presenza”, alle difficoltà di concentrazione (per il personale così come per gli studenti). Ancora, fornendo strumenti a supporto di quegli aspetti cruciali che riguardano la comunicazione efficace interna all’istituzione e con i propri collaboratori, così come un monitoraggio costante del benessere psicologico del sistema scolastico e dei suoi componenti».
«“A scuola si diventa cittadini”, dice giustamente Liliana Segre. Per questo anche per noi, che oggi gettiamo le basi della società di domani, investire nella Scuola è il modo per ricordarci cosa significano parole ormai svuotate di senso come comunità, dialogo, futuro» conclude.