Sarà l’Italia, attraverso l’Istituto Superiore di Sanità, a coordinare la Join Action Europea per ridurre le disuguaglianze di salute dei cittadini dell’Unione, con il supporto della Regione Piemonte, dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS), dell’Istituto Nazionale Salute, Migrazioni e povertà (INMPI) e del Ministero della Salute. «Siamo felici di guidare un programma d’azione […]
Sarà l’Italia, attraverso l’Istituto Superiore di Sanità, a coordinare la Join Action Europea per ridurre le disuguaglianze di salute dei cittadini dell’Unione, con il supporto della Regione Piemonte, dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS), dell’Istituto Nazionale Salute, Migrazioni e povertà (INMPI) e del Ministero della Salute.
«Siamo felici di guidare un programma d’azione così importante – afferma Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità – l’equità nella salute rappresenta una sfida cruciale per l’Unione poiché tutelare il diritto alla cura senza discriminazioni e secondo principi di universalità e solidarietà significa poter continuare a scrivere altre pagine di storia nel solco della tradizione democratica dell’Europa».
L’azione congiunta è stata finanziata dalla Commissione Europea nell’ambito del Terzo Programma di Salute Pubblica 2014-2020 a sarà presentato a Lussemburgo il 21 e 22 giugno prossimi. Al Programma partecipano 25 Stati Membri (Belgio, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Italia, Lituania, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia).
Gli obiettivi specifici:
Per il raggiungimento di questi obiettivi sono stati costituiti nove gruppi di lavoro affidati a differenti paesi dell’Unione.