A Roma lo spettacolo con protagoniste due giovani attrici della scena romana, Federica Valloni e Giorgia Ferrara. L’insonnia della protagonista, Kay, è solo la punta dell’iceberg di un disagio interiore che si manifesta nella vita reale in modo imprevedibile
L’insonnia è un atto di protesta contro il grigiore della vita. È forse questa la frase-manifesto di “Passando la notte sott’acqua”, lo spettacolo teatrale diretto da Stefano Patti e scritto da Lorenzo De Liberato con protagoniste due giovani talenti della scena teatrale romana, Federica Valloni e Giorgia Ferrara. Al centro dello spettacolo, andato in scena prima nel corso del Festival InDivenire allo Spazio Diamante di Roma e poi al Nuovo Teatro San Paolo della Capitale, proprio lei, l’insonnia di cui soffre la protagonista, una giovane professoressa che vedrà giorno dopo giorno andare in frantumi la sua vita lavorativa, sentimentale e familiare.
L’insonnia della protagonista, Kay, è solo la spia di un disagio interiore che si manifesta nella vita reale in modo imprevedibile: le forti incomprensioni con la sua compagna, i litigi con la madre, la sospensione dal lavoro dove viene accusata di fatti gravi. Inevitabile il ricorso allo psicologo che indagando nei sogni della sfortunata protagonista trova forse la chiave di lettura corretta di questo disagio. I lunghi silenzi, le atmosfere rarefatte, l’aria tesa, i gesti inconsulti, le allucinazioni sono tutte situazioni che chi ha sofferto d’insonnia conosce bene e che le attrici hanno saputo trasmettere al pubblico.
Sullo sfondo le sconclusionate parole del cronista radiofonico Billie the best che la protagonista ascoltava nei momenti di solitudine legata alla mancanza di sonno, quando, sola con se stessa, riesce a distrarsi solo in qualcosa che è lontano da lei e che spesso non ha alcun senso logico. Pubblico e giuria hanno gradito: allo spettacolo è andata la menzione speciale per la Regia (Stefano Patti) e quella per Miglior Attrice (Giorgia Ferrara).
(foto di Morris Paganotti)