«Chiamare ai tavoli le Professioni sanitarie». Lo avevano già chiesto, insieme alle altre Federazioni e Ordini nazionali delle professioni sanitarie e sociali, il 21 marzo scorso, in occasione dell’incontro con il Ministro della Salute Giulia Grillo. Ora la FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, e prima ancora la Fnopo, l’omologo ente […]
«Chiamare ai tavoli le Professioni sanitarie». Lo avevano già chiesto, insieme alle altre Federazioni e Ordini nazionali delle professioni sanitarie e sociali, il 21 marzo scorso, in occasione dell’incontro con il Ministro della Salute Giulia Grillo. Ora la FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, e prima ancora la Fnopo, l’omologo ente che rappresenta le Ostetriche, ribadiscono la richiesta delle Professioni sanitarie di contribuire, per quanto di loro competenza, alla definizione del Patto della Salute. Lo fanno all’indomani della nuova riunione tra Regioni e Ministero della Salute sul nuovo Patto, che ha sancito la partenza dei Tavoli operativi e della successiva nota del Ministro.
«Le Professioni vogliono essere parte attiva del percorso di predisposizione del Patto della Salute, che va a incidere su temi quali la formazione, la riorganizzazione dell’assistenza territoriale, i fabbisogni di personale, le risorse, i farmaci, l’edilizia sanitaria, la digitalizzazione – spiega il Presidente della Fnomceo, Filippo Anelli -. Tutti obiettivi strategici che coinvolgono da vicino le Professioni stesse e che possono essere raggiunti solo con decisioni condivise».
«Le Professioni sanitarie e sociali vogliono esserci, vogliono contribuire, apportando le loro specifiche competenze e i loro valori, ad assicurare la migliore assistenza sanitaria ai cittadini – conclude -. Noi siamo i professionisti della salute, e qualunque Patto in materia non può essere steso senza il nostro apporto, in uno spirito di collaborazione e nell’applicazione del nostro ruolo di Enti sussidiari dello Stato».