«I vertici dell’Agenzia non si sono ancora mossi: tra pochi giorni, il 2 novembre, questi lavoratori saranno a casa. Deve essere individuata immediatamente soluzione al problema contingente» spiegano i sindacati confederali
«Dallo stato di agitazione proclamato dalle federazioni pubbliche regionali, ieri anche le sigle nazionale hanno interessato il Ministro Speranza della paradossale situazione che – oltre ad essere un dramma per i 70 lavoratori interessati – capita in un momento di estrema necessità, data la delicatezza e l’importanza del ruolo svolto. Il ruolo dell’Agenas è proprio quello di monitorare i piani delle Regioni per garantire l’equilibrio e ora gli interventi sui numeri di terapia intensiva, come sull’assistenza territoriale. Arrivare a ridosso della scadenza dei contratti a tempo determinato, senza aver ancora ottenuto soluzione per stabilizzarli e valorizzare le loro professionalità, proprio mentre l’epidemia sta crescendo, è inammissibile», dichiarano Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio, che invitano gli organi di informazione a partecipare al Presidio che si terrà il 30 ottobre, dalle 10 alle 12 sotto la sede dell’Agenas, in via Piemonte 60 a Roma.
«Chiaramente la protesta avverrà nel rispetto di tutte le norme e dei protocolli anti Covid19, ribadendo che il loro ruolo è, insieme agli altri 150 lavoratori dell’Agenzia, strategico e cruciale specialmente in questa fase di emergenza sanitaria. Precari da anni mai stabilizzati, soluzioni normative non andate a buon fine, e a giorni la scadenza dei contratti. I vertici dell’Agenzia non si sono ancora mossi: tra pochi giorni, il 2 novembre, questi lavoratori saranno a casa. Deve essere individuata immediatamente soluzione al problema contingente, e avviato una volta per tutte il percorso normativo di stabilizzazione per riconoscere il fondamentale ruolo di questi lavoratori e la professionalità acquisita negli anni al servizio dell’Agenas. Noi siamo al loro fianco e non ci fermeremo», concludono le sigle sindacali.