Anche quest’anno l’iniziativa è patrocinata dalla SIN (Società Italiana di Neurologia) per favorire l’adattamento e la convivenza con la Sclerosi Multipla attraverso la Digital Technology
Fino a mercoledì 19 ottobre Enti Universitari e Ospedalieri pubblici o privati, IRCCS pubblici o privati e Organizzazioni senza scopo di lucro con sede nel territorio italiano, potranno partecipare alla V edizione del Premio Innovazione Digitale nella Sclerosi indetto da Merck, azienda leader in ambito scientifico e tecnologico.
«Il premio ha ottenuto, anche quest’anno – fa sapere l’azienda – il patrocinio della Società Italiana di Neurologia (SIN). Favorire l’adattamento e la convivenza con la patologia attraverso la Digital Technology: questo il principale obiettivo del bando».
«La SM è una patologia particolarmente complessa, caratterizzata generalmente da un decorso cronico e progressivamente invalidante, – si legge – che può interferire pesantemente con il lavoro, il tempo libero e i normali compiti quotidiani, condizionando in modo significativo la qualità di vita dal punto di vista fisico e psicologico».
«Da non sottovalutare – prosegue – proprio l’impatto psicologico: per le persone con SM può diventare più complicato anche prendere parte a semplici serate con amici, andare a concerti o al cinema. Avere difficoltà nelle attività di svago come queste ha, necessariamente, un forte impatto negativo sull’umore comportando spesso un rischio di isolamento e solitudine».
«Merck – spiega l’azienda – anche in questa edizione, mette in palio 2 premi da € 40.000 ciascuno che saranno assegnati ai due migliori progetti in base alla graduatoria definita dalla Commissione giudicatrice. I progetti – specifica – potranno coinvolgere diverse figure professionali interessate alla gestione della persona con SM, in qualsiasi ambito e dovranno prevedere l’utilizzo di soluzioni tecnologiche innovative, come ad esempio software di supporto alla persona con SM (anche in specifiche fasi della vita), programmi per la gestione delle difficoltà connesse all’attività fisica, dispositivi mobili e wireless con o senza sensori indossabili (mobile health)».
«Potranno essere valutati – conclude – progetti che prevedano l’attivazione di percorsi preferenziali che riducano in maniera significativa il forte impatto della patologia sulla vita quotidiana delle persone con SM, sempre attraverso l’utilizzo di soluzioni tecnologiche innovative».
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