«Se vaccinarsi è obbligatorio lo sia davvero. Una legge che obbliga non è uno scherzo. Per questo abbiamo presentato oggi una proposta di legge». Lo dichiara il Presidente della I Commissione bilancio, Fabiano Amati, presentatore con il Consigliere regionale Sabino Zinni di una Proposta di legge avente ad oggetto “Disposizioni per l’esecuzione degli obblighi di vaccinazione dei minori”. «Sulla […]
«Se vaccinarsi è obbligatorio lo sia davvero. Una legge che obbliga non è uno scherzo. Per questo abbiamo presentato oggi una proposta di legge». Lo dichiara il Presidente della I Commissione bilancio, Fabiano Amati, presentatore con il Consigliere regionale Sabino Zinni di una Proposta di legge avente ad oggetto “Disposizioni per l’esecuzione degli obblighi di vaccinazione dei minori”.
«Sulla scia di quanto fatto dalla Regione Emilia Romagna – prosegue la nota – ed aggiungendo norme di maggiore dettaglio sul procedimento, la nostra proposta sugli obblighi vaccinali dei minori che accedono ai servizi educativi e ricreativi, pubblici e privati, incrocia il prevalente principio della Salute e della prevenzione. Il regime vaccinale italiano è imperniato sull’obbligo ma poi non tanto, a causa della carenza di controlli e sanzioni».
«L’esigenza – si spiega – di tale proposta adempie dunque ai criteri generali di tutela della salute dei minori e di chi con esse entra in contatto, che nel corso degli anni sono stati purtroppo posti spesso in discussione – con esiti indesiderati – utilizzando opinioni prive di evidenza scientifica, che divengono prove (scientifiche) per il sol fatto di essere ripetute. Nella scienza però non è l’opinione che deve essere ripetuta per assurgere a prova, ma l’esperimento. L’intervento del legislatore appare dunque necessario. Si dice che “lo scopo principale della scienza non è aprire la porta alla saggezza infinita ma porre un limite all’errore infinito” (B. Brecht, Vita di Galileo): poiché anche il diritto è una scienza non può disertare nel porre limiti all’errore, soprattutto quando c’è il rischio che si spieghi anche sugli altri (“non è lecito, alla stregua degli artt. 2 e 32 della Costituzione, richiedere che il singolo esponga a rischio la propria salute per un interesse collettivo, senza che la collettività stessa sia disposta a condividere, come è possibile, il peso delle eventuali conseguenze negative».