«Se chi produce farmaci deve fare i conti con i bilanci e gli alti costi per la ricerca e la produzione, le istituzioni hanno l’obbligo di farsi carico del problema»
«Ho chiesto alla Commissione europea di progettare e istituire un fondo finanziato dagli Stati membri e che sia dedicato all’approvvigionamento comune dei cosiddetti ‘medicinali orfani’ in tutta l’UE per conto dei 27. L’emergenza Covid-19 non deve far dimenticare quanti, molto spesso bambini, soffrono di malattie gravi, rare, in molti casi mortali, e non hanno possibilità di cure perché le case farmaceutiche hanno difficoltà economiche nel produrre e distribuire questi farmaci per le terapie, che proprio per tale motivo sono chiamati ‘medicinali orfani’: farmaci che hanno prezzi elevatissimi perché la sperimentazione costa tantissimo e le cure poi riguardano numeri di pazienti davvero esigui, a volte poche unità». Lo dichiara l’eurodeputata Luisa Regimenti, componente della commissione Sanità al Parlamento europeo e membro del dipartimento Sanità di Forza Italia.
«Se chi produce farmaci – spiega – deve fare i conti con i bilanci e gli alti costi per la ricerca e la produzione, le istituzioni hanno l’obbligo di farsi carico del problema e non possono ignorare la necessità di salute pubblica e l’importanza di questi medicinali che devono essere utilizzati per la diagnosi, la prevenzione e il trattamento di malattie rare. Per questo ritengo fondamentale che l’Ue applichi il programma salute Eu4health 2021/2027, che già prevede fra gli obiettivi anche quello di stimolare la ricerca per individuare le cure adatte, oltre alla riduzione dei tempi di approvazione delle agenzie nazionali, assicurando un accesso rapido ed equo ai medicinali in tutta l’Unione europea».
Conclude l’on. Regimenti: «Considerando che i pazienti dovrebbero avere accesso all’assistenza sanitaria, comprese le esenzioni nel caso di patologie gravi e croniche, e alle opzioni di trattamento di loro scelta e preferenza, risulta necessario implementare quanto prima queste richieste, al fine di tutelare la loro salute. Perché non possono e non devono essere considerati malati di serie B solo per il fatto di rappresentare una minoranza».
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