Contributi e Opinioni 24 Luglio 2019 10:45

Regina Elena: cure personalizzate per adenocarcinoma polmonare

Oggi la medicina di precisione è in grado di individuare “il corredo” molecolare del singolo tumore, valuta l’efficacia di un trattamento e sceglie in tempo reale la strategia terapeutica. In alcuni tumori del polmone, ad esempio, la chemioterapia di prima linea non ha gli effetti attesi, anzi risulta pressoché inefficace, ma grazie alle caratterizzazioni molecolari è possibile prevedere l’efficacia del trattamento e optare subito per altre terapie. In Italia sono attese oltre 40.000 nuove diagnosi di tumore del polmone ogni anno, di cui il 40% è rappresentato dagli adenocarcinomi (fonte AIOM).

Un team multidisciplinare dell’ IRCCS Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, coordinato da Marcello Maugeri-Saccà, oncologo medico presso l’ Oncologia Medica 2, ha recentemente pubblicato sul prestigioso Journal of Thoracic Oncology (la rivista ufficiale dell’ International Association for the Study of Lung Cancer, IASLC) come la presenza di mutazioni in due geni appartenenti allo stesso network molecolare (KEAP1 e NFE2L2) definisce una tipologia di adenocarcinoma polmonare particolarmente aggressivo, caratterizzato da una forte resistenza ai trattamenti chemioterapici e da una evoluzione particolarmente rapida. Inoltre, la presenza di mutazioni dei geni KEAP1/NFE2L2 si associa ad altre anomalie molecolari che suggeriscono una elevata capacità delle cellule tumorali di proteggere il loro genoma dagli effetti citotossici della chemioterapia. Allo stesso tempo, tali mutazioni raramente coesistono con la presenza di bersagli molecolari (mutazioni di EGFR e riarrangiamenti di ALK) contro i quali sono disponibili oggi farmaci estremamente efficaci.

“La presenza di mutazioni di KEAP1/NFE2L2 – illustra Marcello Maugeri-Saccà – in pratica rende la chemioterapia standard priva di efficacia, e per di più si associano i noti effetti collaterali. Se a questo si unisce una tendenza degli adenocarcinomi con mutazioni di KEAP1/NFE2L2 a non presentare concomitanti alterazione genomiche efficacemente contrastabili con farmaci a bersaglio molecolare ad oggi in uso, si viene a delineare un nuovo sottotipo molecolare terapeuticamente orfano. Questo aspetto è ancor più rilevante se si considera il ruolo sempre maggiore dell’immunoterapia in questi tumori, non solo come terapia singola ma soprattutto in associazione alla chemioterapia.” Lo studio ha coinvolto una casistica di pazienti trattati presso l’IRCCS Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (Roma), e sono stati svolti studi di validazione indipendente in oltre 1.400 adenocarcinomi ottenuti da due diverse fonti (MSKCC e TCGA). 

L’orientamento dell’oncologia medica per il trattamento del tumore del polmone è sempre più verso protocolli integrati di chemio-immunoterapia, ma può sempre funzionare? Ora l’ulteriore tassello da verificare è quello di cercare un possibile nesso tra la presenza di queste mutazioni e l’efficacia dell’immunoterapia. 

“Quando parliamo di personalizzazione del trattamento anti-neoplastico, – sottolinea Gennaro Ciliberto, direttore scientifico IRE – significa una più accurata selezione del trattamento in relazione allo specifico repertorio molecolare del singolo tumore, con vantaggi economici per il sistema e maggior efficacia per il paziente. Questo studio apre nuovi scenari su nuovi e personalizzati approcci che ci vede particolarmente impegnati”.

Articoli correlati
AIOM: al via campagna di sensibilizzazione vaccinale per i pazienti oncologici italiani
I nostri concittadini affetti da patologie oncologiche esitano difronte alle vaccinazioni disponibili. La risposta degli oncologi è chiara. Tutti devono vaccinarsi. Per questo l’AIOM dà il via a una campagna di sensibilizzazione – con il contributo non condizionante di GSK - che attraverserà tutta l’Italia
Melanoma e tumore del polmone. Immunoterapia in stadio precoce: Aifa approva nivolumab
Nel melanoma allo stadio IIB o IIC, sottoposto a resezione completa, la sopravvivenza libera da recidiva, a 36 mesi, ha raggiunto il 71% con nivolumab adiuvante. AIFA ha dato l’ok anche a nivolumab in associazione a chemioterapia, prima dell’intervento, nel carcinoma polmonare non a piccole cellule resecabile, ad alto rischio di recidiva, con espressione tumorale di PD-L1≥1%. Grazie all’immuno-chemioterapia neoadiuvante il 79% dei pazienti è vivo a 4 anni
di Redazione
Johnson & Johnson in oncologia: 35 nuove richieste di autorizzazione di farmaci entro il 2030
In un quadro di massima allerta per quanto riguarda la diffusione mondiale del cancro, Johnson & Johnson illustra la sua attività di ricerca in oncologia. Entro il 2030 la big pharma USA prevede di presentare 35 nuove richieste di autorizzazione per farmaci e terapie oncologiche
Tumore della mammella metastatico: trastuzumab deruxtecan cambia lo standard di cura
Al Congresso dell’American Society of Clinical Oncology sono stati presentati i risultati straordinari relativi a trastuzumab deruxtecan nella terapia del tumore della mammella metastatico. Lo studio DESTINY-Breast06 ha mostrato come questo anticorpo monoclonale abbia ridotto di oltre il 30% il rischio di progressione di malattia o morte nella pazienti con tumore Her positivo metastatico, evitando la chemioterapia dopo la terapia anti ormonale
Linfoma follicolare, studio italiano “promuove” combo di due immunoterapici
Due farmaci immunoterapici sono meglio di uno, anche per le forme di linfoma più difficili da trattare. Uno studio multicentrico tutto italiano, condotto dalla Fondazione Italiana Linfomi, coordinato dall’IRCCS di Candiolo e dall’Ematologia ospedaliera delle Molinette di Torino, ha evidenziato che la combinazione di rituximab e lenalidomide rappresenta una valida opzione terapeutica per i pazienti con linfoma follicolare recidivante/refrattario. I risultati del lavoro sono stati presentati al 65esimo meeting annuale dell’American Society of Hematology (ASH), che si conclude oggi a San Diego (USA)
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Settimana dell’immunizzazione, Ecdc: “Accelerare gli sforzi per un’elevata copertura vaccinale”

Evidenziando i rischi di una copertura vaccinale non ottimale in Europa, l'Ecdc ha pubblicato una serie di strumenti operativi che le autorità sanitarie pubbliche possono utilizzare per miglior...
di I.F.
Nutri e Previeni

Alimentazione, la dieta africana ‘spegne’ l’infiammazione

Allo studio hanno partecipato 77 uomini sani della Tanzania, alcuni sono passati a una dieta occidentale per due settimane, altri ad una africana tradizionale
Prevenzione

Contro le patologie respiratorie la vaccinazione è la via maestra

La vaccinazione rappresenta la strada d’elezione per prevenire e controllare le patologie virali. Le Raccomandazioni di quattro società scientifiche sulla prevenzione delle patologie resp...
Advocacy e Associazioni

Tumore al seno: tossicità finanziaria per il 38% delle donne, 70% affronta spese extra per le cure

Presentati a Roma i risultati del sondaggio su 585 pazienti realizzato da ANDOS e C.R.E.A. Sanità, per indagare gli effetti collaterali della malattia in termini umani, organizzativi, economici...