L’edizione 2020 del progetto “Le Performance Regionali” elaborato dal C.R.E.A. Sanità conferma come la locomotiva che deve prendersi cura della salute degli italiani corra a due distinte velocità. La classifica, elaborata in base a valutazioni di un Panel composto da 93 esperti/stakeholder del sistema sanitario, viene generata sulla base di una metodologia messa a punto […]
L’edizione 2020 del progetto “Le Performance Regionali” elaborato dal C.R.E.A. Sanità conferma come la locomotiva che deve prendersi cura della salute degli italiani corra a due distinte velocità. La classifica, elaborata in base a valutazioni di un Panel composto da 93 esperti/stakeholder del sistema sanitario, viene generata sulla base di una metodologia messa a punto dal C.R.E.A. che adotta una visione multidimensionale (Sociale – equità , Esiti, Appropriatezza, Innovazione ed Economico-Finanziaria) della sanità e “media” le diverse prospettive espresse dagli stakeholder.
«I dati emersi da questo nuovo report – dichiara Gianluca Giuliano, Segretario Nazionale della UGL Sanità – mostrano come l’Italia sia spaccata in due. Da un lato il nord che registra performance eccellenti, mentre scendendo verso sud i dati diventano pesantemente negativi. Non sorprende dunque che spesso dalle regioni meridionali ci sia un esodo, alla ricerca di servizi e assistenza migliore, verso le località che sono in grado di soddisfare al meglio le richieste dei pazienti. La Provincia di Trento, quella di Bolzano e l’Emilia Romagna sono sul podio disegnato dallo studio del C.R.E. A. sanità e dietro di loro brillano le altre Regioni del Nord e alcune del Centro. Ma a cominciare dal Lazio, e scendendo verso Sud, i risultati sono assolutamente insoddisfacenti».
Giuliano prosegue: «La salute è un diritto che va garantito a tutti i cittadini sull’intero suolo nazionale perché non può esistere un’assistenza di serie A e un’assistenza di serie B. Servono investimenti, in particolare al sud, che consentano lo sblocco totale del turn-over con immissione di un numero considerevole di personale, attingendo ove possibile alle graduatorie in essere o tramite nuovi concorsi. Bisognerà impegnarsi anche per l’ammodernamento edilizio e tecnologico delle strutture esistenti. Tutto questo tagliando gli sprechi, bloccando le esternalizzazioni, colpendo il malaffare. La sanità italiana deve essere una locomotiva trainante del sistema-paese che deve viaggiare verso il futuro a un’unica velocità».