di Stefano Guicciardi, Presidente FederSpecializzandi
Quante tasse universitarie pagano gli specializzandi? Come sono ripartiti i fondi per la didattica? FederSpecializzandi, Associazione Nazionale dei Medici in Formazione Specialistica, prova a rispondere a queste domande con il 1° Report nazionale sulla tassazione universitaria dei medici in formazione specialistica: un lavoro durato mesi, che ha l’obiettivo di fare luce sulla grandissima eterogeneità di situazioni in Italia.
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Sono stati analizzati regolamenti e bilanci di tutti e 40 gli atenei su cui insistono Scuole di Specializzazioni mediche per una panoramica quanto più ampia sull’equità dei meccanismi che regolano il sistema di tassazione. I dati sono stati studiati e raccolti in tre sezioni tematiche: importi e composizione delle tasse universitarie; ISEE e fasce contributive; trasparenza sui bilanci di ateneo.
Tra i dati più interessanti spiccano quelli sulla tassazione ISEE, che mettono in luce come solo 14 atenei su 40 (35%) applichino una qualche forma di contribuzione progressiva secondo tale regime, e quelli relativi alla forbice tra importi massimi possibili pagati dagli specializzandi, che oscilla attorno ai 2000 euro.
La soluzione, secondo FederSpecializzandi, è quella di definire criteri uniformi sulla tassazione per le Scuole di Specializzazione Mediche in tutto il territorio nazionale, mediante sistemi equi e progressivi che tengano conto di indicatori familiari e del costo della vita nelle diverse città, con vincoli di rendicontazione e di spesa delle risorse incamerate dalle Università.