«Ora ci auguriamo si vada avanti con accordo di tutte le forze politiche nel più veloce tempo possibile per erogare ristori equi a figli, mogli e mariti e riconoscere il valore dei medici deceduti come vittime del dovere» afferma il Presidente dell’associazione che riunisce i familiari di MMG e pediatri di libera scelta deceduti per Covid
«L’annuncio del ministro della Salute, Roberto Speranza di un fondo di 15 milioni per ristori a medici ci fa ben sperare. Finalmente lo Stato torna a farsi sentire porgendo una mano e offrendo un sostegno concreto ai figli, alle mogli e ai mariti dei medici deceduti per Covid 19», è quanto afferma Gennaro Avano, Presidente di “Medici a mani nude”, associazione no profit che riunisce e familiari di Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta deceduti a seguito di contagio da Covid-19.
«Apprezziamo il tempismo con cui, a seguito della bocciatura del disegno di legge a firma della senatrice Cantù, il Governo ha sollevato la questione dei medici contagiati e deceduti nell’esercizio delle loro funzioni. Esprimiamo la nostra gratitudine al Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Dott. Filippo Anelli, che ci ha affiancati umanamente e materialmente perorando la nostra causa. Ringraziamo il ministro Roberto Speranza e la ministra Elena Bonetti per aver sollevato la questione in CdM. Ora ci auguriamo si vada avanti con accordo di tutte le forze politiche nel più veloce tempo possibile per erogare ristori equi a figli, mogli e mariti e riconoscere il valore dei medici deceduti come vittime del dovere»