«Occorre una politica della salute europea che superi i confini nazionali» ribadisce l’europarlamentare azzurra nel corso di un convegno a Strasburgo nel corso del quale hanno partecipato anche la presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, il vicepresidente del Ppe, Antonio Tajani e il presidente nazionale dell’ordine dei medici e chirurghi, Filippo Anelli
«Il Comitato tecnico scientifico europeo riunisce le migliori eccellenze del mondo sanitario per proiettarci in una medicina del futuro moderna, pronta ed efficiente nell’affrontare le sfide di domani. Questo risultato si potrà raggiungere solo attraverso una politica della salute europea che superi i confini nazionali, Per questo, il Parlamento europeo è la sede naturale della sanità del futuro». Lo ha affermato l’eurodeputata di Forza Italia Luisa Regimenti, componente della commissione Sanità a Strasburgo e presidente del Ctse, aprendo a Bruxelles i lavori del convegno: “La sanità europea del futuro”.
Dopo i saluti della presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, del vicepresidente del Ppe, Antonio Tajani, del capodelegazione di Forza Italia al gruppo Ppe, Fulvio Martusciello, della capodelegazione spagnola al Ppe, Dolors Montserrat, sono intervenuti tra gli altri, il presidente nazionale dell’ordine dei medici e chirurghi, Filippo Anelli, il presidente dell’ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, i più autorevoli esponenti del mondo sanitario e i principali rappresentanti delle compagnie assicurative italiane.
«A Bruxelles si studia e si progetta il futuro – ha proseguito la Regimenti – perché la scienza si sta innovando profondamente, con la medicina a distanza, la telemedicina, la medicina digitale, il metaverso. Proprio alla luce di queste grandi innovazioni, che modificano il rapporto medico-paziente, occorre però darsi nuove regole e un rinnovato codice deontologico».
«Questo – ha concluso – può avvenire solo in Europa, perché il malato sappia che ci sono protocolli e farmaci uguali per tutti i Paesi, che varranno gli stessi principi etici in ogni parte dell’Unione, che attraverso una cartella sanitaria unica europea i dati dei pazienti saranno disponibili per tutte le strutture sanitarie Ue. Qui Europa, il futuro è qui».