Il Segretario UGL Sanità Gianluca Giuliano: «Attendiamo la convocazione, come da impegni assunti, di un tavolo di concertazione per arrivare a una conclusione positiva della vicenda di Rocca di Papa»
Un piccolo spiraglio di luce. È quello che vedono i lavoratori del San Raffaele Rocca di Papa, minacciati dalla mannaia della procedura di licenziamento attivata dalla direzione del gruppo. Al termine del presidio organizzato questa mattina di fronte Consiglio Regionale del Lazio una rappresentanza della UGL Sanità Nazionale e dei Lavoratori è stata infatti ricevuta da esponenti politici dell’opposizione, Daniele Giannini (Lega) e Giancarlo Righini (FdI), e della maggioranza, Rodolfo Lena (PD), per ascoltare le problematiche legate alla difficilissima situazione che coinvolge i circa 160 operatori della struttura dei Castelli Romani e quelle che comunque gravano sui lavoratori dell’intero Gruppo.
«Siamo soddisfatti – ha dichiarato al termine dell’incontro il Segretario Nazionale della UGL Sanità Gianluca Giuliano – che finalmente, dopo settimane di assoluto silenzio, la politica abbia preso coscienza della drammatica situazione che mette a rischio il posto di lavoro degli operatori del San Raffaele Rocca di Papa. Abbiamo riferito ai lavoratori presenti al presidio in Via della Pisana che l’impegno assunto, oltre che di una audizione in Consiglio Regionale sulla vicenda, è quello di garantire la conservazione dei propri diritti. Attendiamo la convocazione, come da impegni assunti, di un tavolo di concertazione per arrivare a una conclusione positiva della vicenda di Rocca di Papa con soluzioni certe anche per i l lavoratori delle altre strutture del Gruppo dove, a causa della riduzione delle prestazioni durante l’emergenza, sono state imposte ferie forzate o addirittura l’aspettativa non retribuita. Vedremo quali saranno gli sviluppi, che non possono fermarsi alle sole rassicurazioni di oggi. Per questo la UGL Sanità, unica sigla presente sul campo a rivendicare i diritti dei lavoratori del Gruppo San Raffaele, non abbassa la guardia. In mancanza di riscontri in tempi rapidi proseguiremo e renderemo più forte la nostra mobilitazione, nelle forme e nei modi che riterremo opportuni, per salvaguardare i posti di lavoro, i diritti e la dignità degli operatori del Gruppo San Raffaele».